Borse di studio in ritardo, Udu: «Situazione precaria non più sostenibile»
Presidio di protesta degli universitari al Polo Zanotto. Bergamin: «Questo sostegno economico è un diritto fondamentale, senza il quale molte e molti di noi non possono continuare i propri studi»
Si fa sempre più insostenibile il ritardo nell'erogazione delle borse di studio agli studenti e alle studentesse dell'università, dell'accademia di belle arti e del conservatorio di Verona. Un problema denunciato ieri, 7 marzo, nel giardino del Polo Zanotto in un presidio di protesta organizzato dall'unione degli universitari scaligeri (Udu).
«Attualmente - ha fatto sapere Udu Verona - il 63% di coloro ai quali spetterebbe in questo anno accademico non ha, ad oggi, ancora ricevuto la borsa di studio. A questi vanno aggiunti altri 526 studenti e studentesse che la attendono dallo scorso anno accademico. Una situazione che si associa alle difficoltà date dalla crisi abitativa ancora dilagante e dall'aumento dei costi, che colpiscono soprattutto studenti pendolari e fuori sede».
Intorno alle 13 di ieri, di fronte alla mensa San Francesco, i manifestanti hanno denunciato le incertezze che stanno vivendo coloro che non si vedono ancora riconosciuto un loro diritto. «Questa situazione precaria non è più sostenibile - ha dichiarato Laura Bergamin, coordinatrice di Udu Verona - Il sostegno economico allo studio è un diritto fondamentale, senza il quale molte e molti di noi non possono continuare i propri studi. Non possiamo più tollerare altro silenzio e false promesse, mentre la Regione e l'assessora all'istruzione Elena Donazzan continuano imperterriti a dichiarare che non c'è nessuna crisi del diritto allo studio».
«Nonostante le nostre denunce negli anni, non solo la figura dell'idoneo non beneficiario continua ad esistere, ma i numeri hanno raggiunto un livello preoccupante - ha aggiunto Adrian Nirca, rappresentante di Uda Verona nel cda dell'ateneo veronese - Quest'anno più di duemila studenti stanno ancora attendendo. I più colpiti da queste carenze del diritto allo studio sono proprio gli studenti internazionali, che non si vedono riconosciute tutele e sono attualmente in difficoltà anche nel pagamento dell'assicurazione sanitaria a loro necessaria. L'ateneo si faccia portavoce con la Regione e il Ministero delle nostre istanze».