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Scuolabus più cari, Sboarina e Bertacco incontreranno le famiglie

Ma l'amministrazione comunale veronese viene accusata di «indolenza» dalle minoranze. Bertucco: «Ha capitolato troppo in fretta davanti ad una sentenza che in realtà si presta a diverse interpretazioni»

Il sindaco di Verona Federico Sboarina e l'assessore all'istruzione Stefano Bertacco incontreranno tutti i genitori che usufruiscono dello scuolabus per i propri figli. Le famiglie riceveranno l'avviso domani, 26 agosto, e avranno modo di avere un chiarimento diretto sulla situazione delle tariffe, esponendo i singoli casi.

L'amministrazione comunale veronese incontrerà le famiglie dopo aver sollecitato il Viminale e la Prefettura di Verona sull'urgenza di una modifica al decreto ministeriale con cui inserire il trasporto scolastico fra i servizi pubblici a domanda individuale. Secondo una sentenza della Corte dei Conti del Piemonte, infatti, il trasporto scolastico non rientrerebbe tra questi servizi pubblici e questo significa che i costi dovrebbero essere coperti dall'utenza. Una situazione che ha una sola conseguenza: un aumento di tariffe del servizio scuolabus per le famiglie. Aumento che si aggiunge a quello delle mense scolastiche e proprio come quello delle mense scolastiche ha generato una forte polemica.

I soldi per far fronte al costo del trasporto scolastico nel nostro bilancio ci sono; li abbiamo e li vogliamo spendere a sostegno delle famiglie - ha dichiarato l'assessore Bertacco - Per questo siamo da diversi mesi impegnati proprio per scongiurare penalizzazioni o aggravi di spesa a carico dei veronesi. Dopo la prima comunicazione inviata d'ufficio ai genitori, riteniamo sia fondamentale realizzare con loro un confronto diretto, per spiegare cosa siamo intenzionati a fare per trovare una soluzione al problema.
L'impossibilità di coprire, come fino ad ora è stato, la quasi totalità dei costi del servizio scuolabus, non dipende dall'amministrazione, ma dipende esclusivamente dalla normativa statale, che non ha inserito tra i servizi a domanda individuale il trasporto scolastico.È infatti una questione nazionale e non locale, a cui tutti i Comuni d'Italia devono adeguarsi.
Il nostro impegno politico ed amministrativo è di fare l'impossibile per scongiurare una modifica tariffaria che, ne siamo consapevoli, genererebbe problemi economici non indifferenti alle famiglie. Personalmente, ho sollecitato il Governo con una specifica interrogazione. Ho fatto richiesta che il trasporto scolastico sia quanto prima inserito nell'elenco dei servizi pubblici a domanda individuale, in modo da consentire un alleggerimento del peso economico per le famiglie, connesso all'erogazione del servizio.
Siamo in contatto con il Viminale per capire quale possa essere la soluzione. Siamo totalmente dalla parte delle famiglie e con loro vogliamo avere un dialogo diretto e chiaro su tutta questa vicenda.

Ma ciò che finora ha fatto l'amministrazione comunale viene giudicato insufficiente dalle minoranze. Michele Bertucco, di Verona e Sinistra in Comune, ha dichiarato che: «L'amministrazione ha capitolato troppo in fretta davanti ad una sentenza che in realtà si presta a diverse interpretazioni. Il servizio scolastico è indispensabile nelle città, perché è una forma di mobilità sostenibile, e tanto più nelle piccole frazioni, è pertanto un assurdo pensare di metterlo per intero a carico delle famiglie. L'amministrazione avrebbe dovuto esperire tutte le possibili soluzioni che l'Anci si è prodigata a fornire ai Comuni chiamati a fronteggiare questo problema».
Anche la consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon ha accusato l'amministrazione veronese di «indolenza», perché scongiurare gli aumenti ci sarebbero. «La soluzione è già stata tracciata dal decreto del Consiglio dei Ministri del 6 agosto scorso con il quale, anche grazie al decisivo contributo offerto dal PD nel corso dei lavori preparatori, si stabilisce che "la quota di partecipazione diretta dovuta dalle famiglie per l'accesso ai servizi di trasporto degli alunni può essere inferiore ai costi sostenuti dall'ente locale per l'erogazione del servizio, o anche nulla, purché sia rispettato l'equilibrio di bilancio". Tale disposizione viene richiamata espressamente dalla Circolare dell'Anci Veneto del 19 agosto 2019 indirizzata a tutti i sindaci veneti, Sboarina compreso. E sempre da parte dell’'Anci Veneto, la Circolare del 17 luglio 2019 ha fornito ai sindaci tutti i riferimenti normativi atti a scongiurare la stangata a danno delle famiglie, appellandosi alla contraddittorietà degli orientamenti assunti dalla Corte dei Conti nelle varie sezione regionali».

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