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Attualità Bardolino / Passeggiata Rivalunga, 12

A Bardolino riapre la storica struttura che ospita il Centro ittiogenico sperimentale

Per decenni ha svolto un ruolo importante a sostegno della pesca locale. Nelle oltre cento vasche presenti nel centro riprenderanno le attività di studio e riproduzione di varie specie di pesci del lago di Garda, in particolare di quelle maggiormente minacciate come l’Alborella

Dopo un periodo di inattività a seguito dell’emergenza Covid, riapre il Centro Ittiogenico Sperimentale di Bardolino. La cerimonia di riapertura si svolgerà giovedì 15 dicembre alle ore 10.30, presso la passeggiata Rivalunga, 12 a Bardolino, alla presenza dell’assessore regionale alla pesca, Cristiano Corazzari, dei sindaci di Bardolino e Peschiera del Garda, del direttore di Veneto Agricoltura, Nicola Dell’Acqua, e dei rappresentanti della Provincia di Verona e diverse associazioni di pescatori sportivi del Lago di Garda .

Il Centro, realizzato negli anni ’50, faceva parte di una serie di strutture che fin dalla fine dell’Ottocento avevano la funzione di riprodurre pesci di acqua dolce per sostenere la pesca locale. Ora il Centro riprenderà le attività di studio e riproduzione delle principali specie ittiche autoctone del Lago di Garda e diventerà un punto di riferimento per la conoscenza della sua ecologia per la popolazione e i turisti che frequentano le sue rive. Segno esteriore di questa nuova vita del Centro sarà il posizionamento sulla parete esterna, lungo la passeggiata frequentata in stagione da migliaia di turisti, di alcuni pannelli che spiegano le attività del Centro e illustrano i principali pesci del Lago.

In occasione dell’inaugurazione saranno presentati alcuni progetti di ripopolamento in acqua dolce che vedono la regia della Regione Veneto e coinvolgeranno sia i pescatori professionali che quelli sportivi delle sponde venete e lombarde del Lago di Garda. Nelle oltre cento vasche di diversa dimensione e funzione di cui è dotato il Centro verranno, infatti, allevate uova o avannotti di alcune specie di pesci del Lago di Garda, con un’attenzione particolare a quelle maggiormente minacciate o in rarefazione, come l’Alborella. 

L’acqua per l’impianto viene pompata direttamente dal Lago di Garda ad una profondità di circa 25 metri, al fine di garantire condizioni favorevoli per le varie specie. Il Centro può produrre diversi milioni di uova e avannotti di diverse specie. Si tratta di esemplari di piccole dimensioni che non superano taglie di pochi centimetri. Il materiale riprodotto viene utilizzato per il ripopolamento del lago. Le operazioni di "semina" sono effettuate con imbarcazioni e personale specializzato.

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