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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Agsm-Aim e le indagini sull'affare Compago, Casali: «Perché Tommasi difende Quaglino?»

Dopo la denuncia del collegio sindacale dell'azienda al tribunale delle imprese è arrivata anche l'inchiesta penale della procura di Vicenza. Il sindaco attende l'assemblea dei soci del 3 aprile, ma intanto le minoranze si fanno sentire

Si riunirà il prossimo 3 aprile l'assemblea dei soci di Agsm-Aim. Soci che sono due: il Comune di Verona e il Comune di Vicenza. E quindi il prossimo 3 aprile i due sindaci, il veronese Damiano Tommasi ed il vicentino Francesco Rucco, saranno aggiornati sull'attuale situazione dell'azienda pubblica. E, ad aggiornarli, sarà l'attuale presidente di Agsm-Aim, Federico Testa, pronto a dimettersi se non dovesse tornare la serenità ai vertici dell'azienda controllata dai due Comune.

Come si può infatti parlare di serenità all'interno di Agsm-Aim con tutte le vicende giudiziarie sorte dopo l'acquisto non finalizzato del 35% della milanese Compago. C'è, infatti, il ricorso di Compago che il tribunale di Venezia ha respinto, senza però chiudere la porta ad una possibile richiesta di risarcimento da parte di Compago. C'è poi la denuncia del collegio sindacale di Agsm-Aim al tribunale delle imprese per supposte «gravi irregolarità» che sarebbero state compiute durante l'operazione Compago. E, infine, l'inchiesta penale della procura di Vicenza, la quale ha ipotizzato i reati di false comunicazioni e impedito controllo societario. Senza contare poi le tensioni politiche per la sostituzione dell'ex presidente Stefano Casali e della ex consigliera di amministrazione Francesca Vanzo.

Agsm-Aim è dunque in piena burrasca e tutto per la mancata acquisizione di una quota di Compago. L'affare era praticamente concluso, l'estate scorsa, tanto che Agsm-Aim l'aveva annunciando ufficialmente. A realizzarlo era stato il consigliere delegato Stefano Quaglino che ora si deve difendere dalle accuse di aver confezionato un'operazione svantaggiosa per Agsm-Aim. L'acquisto era stato infatti congelato dal cda di Agsm-Aim, il quale aveva commissionato una valutazione esterna e indipendente sull'acquisto del 35% di Compago. E secondo questa relazione, il prezzo pattuito per l'affare sarebbe stato troppo alto. Per Quaglino, però, quella perizia è errata e l'intera vicenda sarebbe stata montata per scaricare su di lui ogni responsabilità.

Chi invece difende le perizie è l'ex presidente di Agsm-Aim Stefano Casali, che però non se la prende con Quaglino ma con il sindaco di Verona. «Tommasi dovrà chiarire il perché ha difeso ad ogni costo l’operato di chi ha voluto a determinate cifre l’acquisizione Compago, nonostante avesse più pareri chiari, dettagliati ed indipendenti che evidenziavano valori diversi - ha dichiarato Casali - Sarebbe molto grave, sia a livello politico, che amministrativo, se Tommasi non si fosse documentato, leggendo carte e documenti ufficiali in suo possesso. E ancora più grave sarebbe il caso in cui li avesse letti e ciò nonostante avesse avallato l’operazione, infischiandosene di autorevoli studi e del parere contrario del socio vicentino. Tommasi è sempre stato puntualmente informato di tutto. Ogni ordine del giorno dei cda gli veniva infatti notificato tramite pec. Tommasi e Testa, avendo da mesi tutti i documenti, ci dicano finalmente, anche se con un ritardo difficilmente scusabile, se ritengono che il prezzo concordato dal consigliere delegato, per acquisire Compago, sia coretto e vantaggioso per Agsm-Aim e se quindi il valore proposto da Stefano Quaglino sia oppure no un ottimo affare».

E ancor più duro nei confronti del sindaco è il commento del consigliere comunale Marco Padovani: «Sono inspiegabili l'atteggiamento ed i silenzi del sindaco Tommasi. Perché continua a difendere Quaglino? Da un lato il neo-presidente della società Federico Testa ammette di essere in difficoltà per via delle tensioni ed i pessimi rapporti tra i due soci, Verona e Vicenza. Dall'altro, il primo cittadino scaligero continua nel suo inspiegabile ed imbarazzante silenzio. Silenzio non più tollerabile alla luce dei gravi episodi di presunte irregolarità e responsabilità amministrative, economiche e manageriali da parte di Quaglino. L'acquisizione di Compago fortunatamente non è andata a termine grazie anche e soprattutto all'ex presidente Casali, che si oppose fermamente a questa scellerata operazione e proprio per questo fu defenestrato dal primo cittadino Tommasi. Rimane assolutamente inaccettabile ed imbarazzante, l'atteggiamento ed il silenzio del sindaco Tommasi. Qual è la sua posizione su questa vicenda che sta nuocendo gravemente all’immagine e alla centenaria storia e reputazione di Agsm? Cosa intende fare nei confronti di Quaglino? Attendiamo urgentemente risposte».

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