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Ex ospedale di Soave, accordo su cause tributarie avvicina cessione dell'immobile

Comune e Ulss 9 Scaligera chiudono le nove cause pendenti relative al pagamento dell'Imu e questo permetterà ai soavesi di ottenere l'edificio a costo zero

Il Comune di Soave e l'Ulss 9 Scaligera hanno chiuso tutte le cause tributarie sull'ex ospedale San Giovanni Battista. Un passaggio che avvicina la cessione dell'immobile dall'Ulss al Comune.

Che tra il Comune e l’azienda sanitaria fosse scoppiata la pace, lo si era già capito all’indomani dell’insediamento del nuovo sindaco Matteo Pressi, quando i due enti hanno siglato un accordo per consentire l’acquisto da parte del Comune dell’ex nosocomio dismesso nei primi anni duemila. Lo schema di accordo di cessione dell’immobile prevede l’esborso da parte del Comune della somma di 825mila euro quale prezzo di acquisto dell’intera area. E dalla sottoscrizione dell’accordo tra i due enti è partito il conto alla rovescia per giungere alla firma dell’atto notarile, firma condizionata all’ottenimento delle autorizzazioni da parte dei diversi enti coinvolti: Soprintendenza, Ministero della Cultura, Ministero della Salute, Comitato tecnico regionale per gli investimenti e Consiglio regionale.

«Accanto a questi adempimenti, però, per mesi è stata curata un’altra delicatissima partita, la quale giocoforza era destinata ad intersecarsi con la cessione del compendio ospedaliero - ha spiegato il sindaco Matteo Pressi - Il riferimento è alle nove cause tributarie pendenti in diversi gradi di giudizio tra il Comune e l'Ulss 9 aventi ad oggetto il pagamento dell'Imu sull’ex nosocomio, richiesta dal Comune e non dovuta secondo l’azienda sanitaria. Rispetto a questa differenza di vedute sulla interpretazione della norma che imporrebbe il pagamento delle imposte si erano formati in primo e secondo grado giudizi contrastanti, complicando ancora di più la già intricata questione giuridica, ora all’attenzione della Cassazione».
Dopo mesi di lavoro da parte degli amministratori e dei rispettivi legali, il Comune e l’azienda sanitaria hanno stipulato un accordo transattivo che chiude tombalmente tutte le cause pendenti e che porterà nelle casse del Comune la somma di 825mila euro. Un assegno sostanzioso, quello che l'Ulss staccherà al Comune, ma comunque di importo pari alla somma che il Comune pagherà nei prossimi mesi all'Ulss per entrare in possesso dell’ex ospedale. L’acquisto, quindi, sarà a saldo zero per il Comune, compensando le partite fiscali aperte con l'Ulss.
«Pur partendo da posizioni differenti i nostri due enti sono giunti ad un punto di incontro, anche considerando il quadro di rilevante incertezza giuridica che gravitava attorno alla questione e l'ammontare delle spese legali già sostenute e da sostenere - ha concluso Pressi - L’accordo sottoscritto dai due enti è stato vidimato dalla Corte di Cassazione. I rapporti tra enti pubblici devono essere improntati alla collaborazione e alla ricerca di una soluzione che tuteli l’interesse pubblico. Nel caso contrario, spesso, i costi da sostenere per l’assistenza legale annullano i vantaggi di una possibile vittoria in giudizio».

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