Venti forti, mareggiate, fiumi in piena e anche una vittima, il vigile del fuoco bellunese Walter Locatello, disperso dal 2 novembre e trovato senza vita ieri nel lago di Santa Croce. Il Veneto non ha superato indenne l'ondata di maltempo della settimana scorsa. Ed oggi, 7 novembre, il presidente della Regione Luca Zaia ha tracciato un primo bilancio dei danni, inviando al Governo la richiesta di stato di emergenza.

«Da una prima stima stiamo parlando di almeno 100 milioni di euro di danni e 500 milioni di opere di diaframmatura necessarie per garantire sempre maggiore sicurezza al nostro territorio - ha dichiarato Zaia - Dai primi censimenti, ancora in corso per le fasi di maggior dettaglio, sono rilevanti i danni anche alle spiagge che, in alcuni casi, sono state letteralmente spazzate via dalle mareggiate. Ad esempio a Bibione su 7 chilometri di costa c’è stata un’erosione del fondo sabbioso di 40 centimetri, per un totale di danni stimati al momento di 4 milioni di euro a Bibione spiaggia e 1,5 milioni a Bibione Pineta. Allo stesso modo sono state martoriati anche i litorali di Jesolo, Caorle, Eraclea Mare, Rosolina, Sottomarina, Chioggia e le altre località della nostra costa».

Infine, il presidente della Regione ha voluto sottolineare ancora una volta i risultati ottenuti dalle opere contro il dissesto idrogeologico realizzate in Veneto dal 2010. «Le opere di protezione e regimazione delle acque realizzate, investendo due miliardi di euro dal 2010, hanno funzionato, salvando il Veneto dagli allagamenti - ha precisato Luca Zaia - Continueremo a lavorare sui bacini di laminazione e sulle diaframmature degli argini col calcestruzzo, per rafforzarli e renderli sempre più resistenti: senza arretrare di fronte ad una certa burocrazia che spesso, in questi anni, ha rallentato la realizzazione dei cantieri».