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Scuola Centro storico / Piazza Bra

Maturità 2022, tornano gli scritti. Studenti pronti a scendere in piazza

A giugno ci saranno il test di italiano uguale a livello nazionale e la seconda prova pensata dalle singole commissioni. Più l'orale. La Rete degli Studenti Medi contesta il Ministero ed organizza una manifestazione per venerdì in Piazza Bra

Il 22 giugno la prova di italiano nazionale, il 23 giugno la seconda prova scritta predisposta dalle singole commissioni e poi dal 27 giugno la prova orale senza tesina. Sarà così articolato l'esame di maturità 2022, test a cui si dovranno sottoporre circa settemila studenti veronesi. Una novità comunicata dal Ministero dell'Istruzione lunedì scorso, 31 gennaio, che ha provocato reazioni differenti, dalla sorpresa allo scontento.

Presidi e professori veronesi sono sostanzialmente soddisfatti del ritorno della prima prova dopo due anni senza scritti a causa dell'emergenza coronavirus. Meno soddisfazione, invece, per come è stata pensata la seconda prova. Il fatto che siano le commissioni interne a comporla rischia infatti di generare test di difficoltà non omogenea.

Chi invece è nettamente contro la Maturità 2022 è la Rete degli Studenti Medi che ha lanciato per venerdì 4 febbraio una mobilitazione nazionale. In provincia di Verona, la manifestazione sarà alle 9 nel capoluogo, in Piazza Bra. L'associazione studentesca chiede di ritirare subito le due prove scritte e di pensare l'Esame di Stato insieme agli studenti.
«Siamo pronti già a scendere questo venerdì nelle piazze del Veneto contro un Ministero che non ci rappresenta, che decide su di noi ma senza di noi. Ci sono intere scuole in mobilitazione e la grande frustrazione e rabbia di chi è in quinta e non sa cosa lo aspetta - ha dichiarato Marco Nimis, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto - Ci sono classi disperate, studenti e professori lasciati a se stessi per due anni che ora, a meno di cinque mesi dagli esami, si vedono stravolgere programmi e preparazione. Non si mette in dubbio la qualità e le competenze di noi studenti, ma la modalità e il disagio che sono stati protagonisti in questi anni vanno considerati e capiti. La scelta matura doveva farla il Ministero e invece si torna sempre a fare i conti sulla pelle di migliaia di studenti».
Da anni, la Rete degli Studenti Medi critica l'apporccio con cui la scuola italiana ed il Ministero trattano il tema degli Esami di Stato. Gli studenti, organizzati a livello nazionale, si mobilitano per una maturità che tenga conto degli ultimi tre anni di scuola a singhiozzo, tra didattica mista e a distanza. Una maturità che dia importanza e spazio ai percorsi personali con una tesina e niente scritti.

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