rotate-mobile
Politica Centro storico / Piazza Bra

Copertura dell'Arena, il Pd: "Da valutare bene il rapporto costi-benefici"

Luigi Ugoli, Damiano Fermo e Eugenio Bertolotti, elogiano l'intenzione di Sandro Veronesi di finanziare i lavori dell'opera, rimandando la decisione della sua realizzazione a Ministero e Sovrintendenza, con quest'ultima che si è già detta possibilista

A tenere banco in questi giorni a Verona, è principalmente la discussione relativa alla copertura dell'Arena
Dopo la premiazione dei tre migliori progetti usciti dal concorso internazionale di idee, sono arrivati i pareri contrastanti di politici e associazioni, che non hanno mancato di criticare o elogiare l'operato dell'amministrazione comunale. 

Luigi Ugoli, Damiano Fermo e Eugenio Bertolotti, del gruppo consiliare del Partito Democratico, intervengono sulla vicenda cercando di analizzarla da un punto di vista oggettivo e senza dimenticare di elogiare il patron di Calzedonia, Sandro Veronesi, che si è detto pronto a finanziare i lavori, il cui costo si aggira sui 13 milioni di euro. 

È un fatto positivo, meritevole di attenzione e che non va assolutamente trattato con sufficienza, e ancor meno deriso, che una grande impresa veronese sia disposta ad esporsi per la città fino al punto di farsi carico di un’opera milionaria come la copertura in oggetto.
Detto questo, e al di là dei gusti personali che rientrano nel giudizio soggettivo (è bella, è brutta, è un orrore, ci può stare…) va valutata con attenzione l'utilità di un’opera simile andando oltre le sterili polemiche o gli sguardi di retroguardia.
Se, come pare assodato, la funzione principale della copertura non è quella di salvare le serate areniane, dal momento che il ticchettio della pioggia guasterebbe comunque l’acustica e dunque la fruizione della musica, occorre a questo punto concentrarsi sulla conservazione del monumento che dovrebbe garantire la riduzione dei costi di manutenzione diretta. Pertanto va valutato bene se il rapporto costi-benefici, a fronte di un intervento per certi aspetti invasivo, stia in piedi. Pertanto la palla passa agli enti preposti a questo tipo di verifica e, con buona pace di sostenitori e detrattori, saranno Sovrintendenza e Ministero in testa, nelle loro rispettive competenze, a doversi esprimere. È comunque da ritenersi un valore il movimento e il concorso di idee messo in moto dal mecenatismo di Sandro Veronesi.
Ora all'amministrazione uscente tutta protesa nello sforzo di un po' di visibilità, suggeriamo di non fermarsi alla copertura. Perché l'avveniristico cappello è utile a coprire il contenitore, l'anfiteatro, ma non copre il contenuto che, ahinoi, in questi anni ha comportato la progressiva costante perdita di credibilità nel mondo. Insomma, per usare una metafora tratta dalla tecnologia, se il software non funziona anche l'hardware migliore alla lunga diventa inutile.

Approfondire quindi la questione della fattibilità dell'opera è il primo passo da compiere. 
Lo stesso sindaco Flavio Tosi, nelle ore successive all'annuncio, aveva infatti affermato che l'iter di confronto con sovrintendenza e Ministero sarebbe partito subito: "Ci vorrà qualche mese per la parte tecnica, un anno, un anno e mezzo per il cantiere. Se tutto va bene, da qua a tre anni, si fa". Sovrintendenza che per il momento si è detta possibilista sulla realizzazione della copertura, in attesa che la procedura prenda il via. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Copertura dell'Arena, il Pd: "Da valutare bene il rapporto costi-benefici"

VeronaSera è in caricamento