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Verona è tra i Comuni più virtuosi nel pagamento dei fornitori: «Chiuso il 2023 senza debiti»

«Il miglioramento costante dell'efficienza della complessa macchina comunale è uno degli obiettivi che si è posta questa amministrazione», ha sottolineato con soddisfazione l'assessore al bilancio Michele Bertucco

«Ancora una volta Verona è fra i Comuni italiani - sopra i 250 mila abitanti - più virtuosi per quanto riguarda i pagamento dei fornitori». Lo evidenzia una nota di Palazzo Barbieri che poi spiega: «Il Comune, infatti, non ha previsto alcun accantonamento per il fondo di garanzia dei debiti commerciali dell’anno 2024, in quanto tutti i pagamenti dovuti sono stati effettuati con ampio margine rispetto ai tempi previsti. Nel 2023 il Comune di Verona ha pagato i fornitori in media entro 13 giorni dalla ricezione delle fatture».

L’assessore al bilancio del Comune di Verona, Michele Bertucco, ha commentato: «Il miglioramento costante dell'efficienza della complessa macchina comunale è uno degli obiettivi che si è posta questa amministrazione. Questi dati sono lusinghieri e confermano che il Comune di Verona ha saputo presidiare, anche nell’esercizio 2023, un aspetto assolutamente strategico. Ciò ha garantito una performance di assoluta eccellenza per assicurare la liquidità ai fornitori, - ha precisato ancora Bertucco - tenendo comunque presente che nel 2023 la nostra amministrazione, fra fatture, contributi, stipendi e altro, ha immesso liquidità nel sistema per un importo complessivo pari 443.201.490,17 euro, rappresentando in tal modo un volano per tutta l’economia del territorio».

I dati nazionali

Da Palazzo Barbieri ricordano che «negli ultimi dieci anni, a causa dei continui ritardi nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni italiane, il governo ha introdotto delle regole per incentivare o penalizzare gli enti che pagano in ritardo, e per aiutare quelli con problemi di liquidità ad avere fondi ‘straordinari’ per smaltire i debiti accumulati». In particolare, specifica ancora la nota del Comune di Verona, «dopo la sentenza del 28 gennaio 2020 della Corte di Giustizia europea, che condannava l’Italia per inosservanza della direttiva 2011/Ue relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, la Commissione europea ha aperto una nuova procedura di infrazione tutt’ora in corso». Per risolvere la questione, evidenziano da Palazzo Barbieri, «il governo italiano ha inserito nel Pnrr una riforma che impone il pagamento delle fatture entro 30 giorni, e che almeno il 30% dei premi dei dirigenti dipende dal rispetto dei tempi di pagamento».

La situazione del Comune di Verona

Nel corso dell’anno Palazzo Barbieri fa sapere di aver ricevuto «fatture commerciali per un totale di 168.323.539,86 euro, e al 31 dicembre 2023 il debito residuo era pari a 0». Il tempo medio di ritardo o di anticipo dei pagamenti del Comune è stato pari a «meno 20.55», il che vuol dire che «ha pagato circa 20 giorni prima del termine previsto per il pagamento». Un valore risultato il migliore tra i Comuni con una popolazione superiore ai 250.000 abitanti, come evidenziato dalle informazioni pubblicate nella sezione "Amministrazione Trasparente" da ciascun ente: «In testa c’è Verona con -20,55».

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