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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia Centro storico / Corso Porta Nuova

Il comune più artigiano e quello più manifatturiero, la mappa delle aziende veronesi

L'analisi delle cifre della Camera di Commercio. Ferrara di Monte Baldo è il territorio con la più alta percentuale di aziende a conduzione femminile, Vestenanova è quello con la maggiore incidenza di imprenditori giovani

Il comune veronese con il più elevato tasso di imprese femminili? Ferrara di Monte Baldo con il 35,1% di aziende guidate da donne (la media provinciale è de 20,5%). Quello con la più alta incidenza di imprese under 35? Vestenanova con il 13,9% di aziende intestate a giovani (contro una media provinciale del 7,7%), seguito da Velo Veronese (13,1%) e Cerro Veronese (11,3%). Queste sono alcune curiosità che emergono dall’analisi dei dati statistici sulle imprese dei 98 comuni veronesi, aggiornati al 31 dicembre 2022, elaborati dal servizio studi e ricerca della Camera di Commercio di Verona.
Le schede comunali sono state pubblicate nella sezione "studi e informazione economica” del sito della Camera di Commercio e forniscono informazioni dettagliate sui più significativi indicatori economici, un utile strumento di conoscenza del territorio per amministratori locali, imprese e cittadini.

L'analisi dei dati permette, ad esempio, di scoprire il comune con la più alta percentuale di imprese artigiane sul totale delle attività economiche: Concamarise (44,9%, mentre per la provincia il dato scende al 25,1%), seguito da Cerro Veronese (40,9%) e Boschi Sant’Anna (36,7%).
A Nogara, San Bonifacio e Verona si registrano le percentuali più elevate di imprese straniere (sia europee che extra-europee) sul totale delle attività: per il primo comune si registra una quota pari a 21%, a San Bonifacio l’imprenditoria straniera rappresenta il 17,8%, e nel capoluogo il 17,4% (il dato medio provinciale è pari a 12,5%).
Verona, con 132,7 imprese per chilometro quadrato, registra la più alta concentrazione territoriale di attività economiche, seguita da San Giovanni Lupatoto (125,6) e Castel d’Azzano (94,4).
Con 221,2 imprese ogni 1.000 abitanti, Affi è il comune che presenta la più spiccata vocazione imprenditoriale, seguito da Velo Veronese (204,6).

Di particolare interesse, poi, i dati settoriali: se a livello provinciale l’agricoltura incide per il 15,9%, troviamo ben nove comuni in cui la quota supera il 50%: San Mauro di Saline, Mezzane di Sotto, Montecchia di Crosara, Cazzano di Tramigna, Velo Veronese, Roncà, Marano di Valpolicella, Terrazzo, e Brentino Belluno.
Nel commercio (ingrosso e dettaglio), che mediamente a livello provinciale pesa per il 20%, al primo posto per incidenza di imprese sul totale troviamo Sanguinetto, seguito da Castel d’Azzano, Nogara, Villafranca di Verona e Casaleone.
Nei comuni del Baldo-Garda il contributo delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione al sistema imprenditoriale locale è rilevante: a Malcesine si arriva al 36,9%, contro una media provinciale del 7,5%. Seguono Brenzone sul Garda, Ferrara di Monte Baldo, Torri del Benaco, Lazise, Garda e Bardolino.
I comuni con i più alti tassi di presenza di attività manifatturiere sono Concamarise (27,6%) e Dolcè (22,5%), mentre Cerro Veronese (26,3%), Roverè Veronese (25,0%) e Caprino (23,4%) hanno la più elevata concentrazione di imprese nel settore delle costruzioni.
I servizi alle imprese e alla persona, che a livello provinciale incidono per il 28,7%, si concentrano maggiormente a Verona (39,4%), a San Giovanni Lupatoto (36,6%) e ad Affi (35,0%).

In termini assoluti, dopo Verona (26.396 imprese al 31 dicembre 2022), il maggior numero di imprese è localizzato a Villafranca (3.174), San Bonifacio (2.494), Legnago (2.488) e San Giovanni Lupatoto (2.388). Concamarise (+3,3%), Trevenzuolo (+3,2%) e San Zeno di Montagna (+2,9%) sono i comuni che hanno registrato la miglior performance in termini di crescita dello stock di imprese su base annua (la media provinciale è negativa: -1,9%).
Nel 2022, pochi comuni (12) hanno visto crescere la loro base imprenditoriale, anche per effetto di una corposa operazione di pulizia degli archivi camerali, con la cancellazione d’ufficio di un consistente numero di posizioni (2.939) di imprese non più operative. A livello provinciale, non conteggiando questa tipologia di cancellazioni, il saldo tra iscrizioni e cessazioni (non d’ufficio) risulta positivo (+495 unità): in testa alla classifica dei comuni con i saldi più virtuosi, troviamo Verona (+215 imprese) seguito da Sant’Ambrogio (+38) e da Legnago e Peschiera del Garda (entrambi con +37 unità).

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