rotate-mobile
Cronaca Via Forte Tomba

In due truffano un 90enne fingendosi ex colleghi ma vengono scoperti dalla cassiera della banca

Lo hanno affiancato in auto mentre l'anziano passeggiava e hanno dato vita alla loro commedia, convincendolo che gli servivano soldi per curare la compagna malata che lavorava in conceria come la moglie del pensionato

Due uomini di origini napoletane, di 46 e 42 anni, sono stati arrestati dai carabinieri di Verona con l'accusa di truffa aggravata.
Martedì mattina, intorno all'ora di mezzogiorno, i due quarantenni hanno affiancato in auto un uomo di 90 anni che stava passeggiando. Li è iniziata la commedia, con i truffatori che dicono al 90enne di essere suoi ex colleghi di lavoro: nonostante la grande differenza di età, riescono a convincerlo che al tempo in cui era impiegato presso il Comune di Verona, loro lo erano insieme a lui anche se è in pensione da 30 anni almeno. Lo fanno quindi salire in macchina con la scusa di offrirgli un caffè e ricordare i tempi andati. Durante il viaggio in auto cercano punti di contatto con la vita del pensionato, così un discorso tira l'altro e viene fuori che la moglie della vittima per anni ha lavorato in una conceria. Uno dei due allora coglie la palla al balzo, afferma che la propria compagna faceva lo stesso lavoro ma che ora è malata e che ha bisogno di soldi per le cure mediche: denaro che ovviamente viene chiesto alla vittima. 
I due allora gli dicono che servono almeno 500 euro per curare la poveretta e lo portano in banca così può prelevare. Allo sportello del Credito Cooperativo di Cadidavid però la cassiera intuisce subito la situazione, anche perché l'anziano è cliente fisso e conosciuto e nell'occasione, stranamente, non è accompagnato dalla figlia come al solito. La dipendente allora fa qualche domanda al 90enne che le parla dell'incontro con i due napoletani, che per mostrare la loro buona fede, avevano promesso anche due giubbotti che avevano in macchina come pegno di fiducia. Viene allora informato della cosa il direttore della filiale che va in fondo alla vicenda e avvisa il 112.
Le pattuglie del Nucleo Radiomobile giungono immediatamente sul posto e i due vengono prima identificati, poi portati in caserma. Riconosciuti dalla vittima, scatta per loro l'arresto per il reato di tentata truffa aggravata. 

Si scopre poi che il più anziano dei due ha un precedente molto pesante: nel 1996 fu arrestato in Germani per un omicidio legato alla Camorra ed era stato condannato a 22 anni di carcere ma venne rilasciato in anticipo nel 2008. Ora si trova ai domiciliari a casa del fratello nella zona di San Massimo.
Il 42enne invece, residente a Portogruaro, ha alle spalle una condanna per rapina, precedenti per ricettazione e il divieto di dimora nella provincia di Verona: per lui processo rinviato.

Tenente Luca Mariano, comandante Radiomobile: “Ancora una volta si è rivelata essenziale la collaborazione dei dipendenti di banca che ormai da anni hanno stretto un rapporto fiduciario con i loro clienti allo sportello. Resta il fatto che tanti episodi simili a questo non vengono tutti denunciati, sia perché non ci si rende conto subito della truffa sia perchè sopraggiunge la vergogna o la paura di ritorsioni. Ma invitiamo sempre e comunque i cittadini a rivolgersi alle forze dell’ordine. Molte altre eventuali vittime potrebbero giovarne. In questo caso avvieremo accertamenti grazie dalle foto dei due truffatori. È possibile che casi di truffa (anche solo tentata dagli stessi autori) potrebbero venire risolti”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

In due truffano un 90enne fingendosi ex colleghi ma vengono scoperti dalla cassiera della banca

VeronaSera è in caricamento