Gli trovano un segnale stradale nascosto nell'Ape: condannato a sei mesi per furto aggravato

Una sera d'estate di tre anni fa, una pattuglia della polizia locale fermò un anziano all'uscita di un bar. Un normale controllo divenne poi qualcosa di più quando gli agenti notarono che nel cassone dell'Ape si vedeva un palo identico a quelli che solitamente reggono la segnaletica stradale. 
Quando all'anziano fu chiesto di aprire, i vigili appurarono che nel fondo c'era effettivamente un cartello che in genere viene sistemato nei pressi di un attraversamento pedonale. 
Da lì nacque l'accusa di furto aggravato per l'uomo classe 1937, che provò a giustificarsi spiegando che il cartello lo aveva trovato per terra, forse in seguito all'abbattimento di qualche auto, e che aveva quindi pensato di portarselo a casa. Peccato però che fosse comunque di proprietà del Comune e che, conseguentemente, non avrebbe dovuto portarlo via con sè. Forse non convinti dalla sua versione e temendo che potesse trattarsi di un "collezionista", gli uomini della polizia locale decisero di effettuare un sopralluogo presso la sua abitazione: in quel periodo infatti vennero segnalati numerosi furti di quel tipo e gli agenti optarono quindi per una verifica. 
Nulla di sospetto però emerse e l'unico ritrovamento rimase quello del segnale quadrato a sfondo blu con l'omino che attraversa sulle strisce. Un ritrovamento sufficiente però per emettere una condanna: l'anziano è comparso davanti al giudice Paola Vacca, che ieri gli ha inflitto sei mesi di reclusione e una multa di 180 euro, ritenendo particolarmente grave "lasciare sfornito della segnaletica un attraversamento pedonale". Sull'entità della pena hanno influito anche i trascorsi del signor Gino, che in passato qualcosa simile lo aveva già fatto.