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Cronaca Legnago / Via Don Giovanni Bosco

Si rolla uno spinello in classe davanti alla professoressa che lo denuncia subito

Uno studente di seconda del liceo Cotta di Legnago ha iniziato a prepararsi una canna di hashish durante un'assemblea di classe sotto gli occhi dell'insegnante, che però non ha gradito il gesto

Non ha nemmeno provato a nascondersi, considerando probabilmente il suo un gesto naturale. Peccato però che la sua insegnante fosse di opinione decisamente contraria, tanto che non ha perso tempo ed ha avvisato la vice preside, che a sua volta ha chiesto ai carabinieri di intervenire. 

Uno studente di seconda del liceo Cotta di Legnago, si stava rollando una canna di hashish durante un'assemblea di classe sotto gli occhi della professoressa, che però non ha reagito come forse si aspettava il giovane studente. La donna infatti ha subito intimato al ragazzo di interrompere la sua attività, prima di avvisare del fatto la vice preside Chiara Quaglia, che ha pensato di informare della faccenda i carabinieri della stazione di Legnago. 
Giunti sul posto, i militari si sono diretti all'interno della classe seconda e, dopo aver sequestrato l'hashish al giovane, hanno chiesto ai compagni chi altri fosse in possesso di droga e nel caso di consegnarla subito, prima che fossero loro stessi a trovarla. A quel punto altri due studenti hanno vuotato il sacco: uno era provvisto sempre di hashish, mentre l'altro aveva con sè della marjiuana. 

Tutti e tre i minorenni sono stati quindi segnalati come consumatori all'autorità giudiziaria: verranno quindi inseriti nella lista di chi è stato sorpreso in possesso di droghe ma non subiranno ripercussioni penali, in quanto per nessuno dei tre è stata avanzata l'accusa di spaccio. 

Encomiabile il comportamento dei dirigenti scolastici, pronti a denunciare il fatto senza poter pensare che potesse influire sul buon nome della scuola. "Dispiace, certo, e tanto - afferma il preside Gandini sulle pagine de L'Arena - soprattutto alla luce del lavoro di prevenzione che è sempre stato fatto e si fa con l'Ulss 21, con lo psicologo che è disposizione di chi ne ha bisogno, e con le forze dell'ordine, ma nascondere sotto il tappeto ciò che non va non è nostra intenzione. Anzi, è bene che si sappia, diffusamente, che questi comportamenti non sono tollerati dalla nostra scuola. E che se esistono, se ne parla, si spinge sul controllo, si crea una consapevolezza comune che può funzionare da deterrente a certi comportamenti".

Le indagini ora si concentrano sul trovare chi ha procurato la droga ai tre giovani. Il preside poi ha fatto il giro delle classi dell'istituto per informare dell'accaduto e sempre nella stessa mattinata ha incontrato i genitori dei tre studenti per parlare con loro della situazione. 

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