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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Zeno / Circonvallazione Oriani

Attivisti di Ultima Generazione bloccano il traffico in Circonvallazione Oriani

I cinque ambientalisti si sono seduti sulle strisce pedonali davanti alla scuola Betteloni alle 8 del mattino, fermando i veicoli per una decina di minuti

Si sono seduti sulle strisce pedonali disegnate sull'asfalto di Circonvallazione Oriani, all'altezza della scuola media Betteloni. Hanno srotolato uno striscione ed hanno bloccato il traffico. Alle 8 di questa mattina, 23 ottobre, cinque attivisti del gruppo Ultima Generazione hanno organizzato una nuova protesta ed hanno rilanciato la loro campagna di resistenza civile non-violenta denominata "Fondo Riparazione".

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Il traffico è stato bloccato per una decina di minuti. Sono stati i poliziotti scaligeri ad intervenire per togliere dalla strada i cinque attivisti ed il loro striscione, consentendo così alle auto di tornare a circolare, in un orario critico per il traffico in città. Traffico, tra l'altro, già appesantito dalla viabilità modifica dal grande cantiere per il filobus.

I poliziotti, dopo aver tolto gli ecologisti dalla strada, li hanno portati in questura.

Ultima Generazione è un gruppo ambientalista che chiede l'azzeramento degli investimenti in combustibili fossili per fermare i cambiamenti climatici. La strategia da loro adottata da più di un anno in Italia e all'estero è quella di organizzare piccole azioni di disobbedienza civile non-violenta. Quella di oggi a Verona era incentrata sulla loro campagna "Fondo Riparazione", come si poteva leggere sullo striscione tenuto in mano dagli ambientalisti. Con questa campagna, Ultima Generazione chiede al Governo italiano l'istituzione di un fondo da 20 miliardi di euro per riparare i danni causati dalle calamità e dagli eventi climatici estremi. Il Fondo Riparazione dovrebbe essere costante e rapidamente spendibile. Inoltre, le risorse per mantenerlo dovrebbero essere prese attingendo dagli extra-profitti delle industrie che lavorano nell'ambito dei combustibili fossili, dal taglio totale dei sussidi pubblici a queste aziende e dal taglio degli stipendi dei politici e dei manager delle ditte energivore partecipate dallo Stato, oltre che dal taglio delle spese militari.

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