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Cronaca Gazzo Veronese

Ubriaco, va a sbattere in paese contro un muro: i carabinieri si fermano per aiutare e lui li aggredisce

Quando la pattuglia ha notato l'auto contro la parete di cinta di un'abitazione di Roncanova, con il guidatore ancora a bordo che cercava di farla di ripartire, ha deciso di intervenire per prestare soccorso, venendo subito aggredita verbalmente e poi anche fisicamente

L'auto era andata a sbattere contro il muro di cinta di un'abitazione e il conducente era ancora al suo interno che cercava di farla ripartire, così i carabinieri si sono avvicinati per fornire aiuto, senza trovare però la reazione che si aspettavano. È iniziato così il singolare episodio avvenuto nella prima serata del 6 gennaio a Roncanova, frazione di Gazzo Veronese, che si è concluso con l'arresto di un 49enne di origini romene. 

La pattuglia ha avvistato il veicolo incidentato mentre transitava per il centro, così si sarebbe avvicinata per verificare cosa fosse accaduto e prestare soccorso al guidatore. L'uomo però, che sarebbe stato in preda ai fumi dell'alcol, in tutta risposta prima li avrebbe aggrediti verbalmente e poi sarebbe sceso dall'auto tentando di allontanarsi, salvo poi farvi ritorno. Arrivato a ridosso del veicolo, il 49enne avrebbe ripreso a minacciare di morte i militari, scagliando contro di loro tutto ciò che riusciva a prendere dal cruscotto: l'impeto dell'aggressione sarebbe salito fino a portare alla violenza fisica contro uno dei carabinieri. Nonostante le lesioni subite dall'operatore, il 49enne è stato bloccato, impedendogli di armarsi di un coltello con lama di 25 centimetri, che deteneva nell’abitacolo posteriore del veicolo. 
Nel frattempo è arrivato sul posto il personale del 118 con un'ambulanza, che inisieme ai militari ha cercato di tranquillizzare l'uomo. Tentativi però che sarebbero risultati vani: il 49enne infatti si sarebbe scagliato anche contro i sanitari, al punto che è stato necessario richiedere anche l'intervento dell'automedica per sedarlo. 
Alla fine il cittadino romeno è stato condotto presso il Comado dei carabinieri di Legnago dove, non ancora pago del suo comportamento, avrebbe proseguito nella sua condotta fornendo anche false generalità. 

Il 49enne è stato dunque tratto in arresto con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, falsa attestazione a pubblico ufficiale sulla propria identità e porto ingiustificato di armi. Trattenuto, è comparso davanti all'autorità giudiziaria scaligera, che ha convalidato il provvedimento e lo ha condannato, a seguito di patteggiamento, a un anno e tre mesi di reclusione. 

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