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All'esame per la patente con l'aiuto tecnologico. «Servono nuove norme più severe»

L'appello è del comandante della polizia locale di Verona Luigi Altamura dopo la scoperta di altri due candidati pronti a passare la prova scritta con l'ausilio illecito di telecamere, cellulari e auricolari

Il laboratorio di analisi documentale della polizia locale di Verona non può permettersi sosta nel contrastare chi, durante l'esame scritto della patente di guida, imbroglia usando telecamere, cellulari e auricolari. Questo fenomeno è infatti sempre più frequente e vede all'opera delle organizzazioni criminali.

Due candidati con ausili tecnologici sono stati recentemente scoperti dalla polizia locale, come riferito dal comandante Luigi Altamura. Sono un cittadino indiano di 21 anni residente nel Veronese e un cittadino ghanese 36enne residente a Mantova. E quando gli agenti sono entrati in azione per fermarli, uno dei due si è infilato nell'orecchio l'auricolare. È stato necessario accompagnarlo al pronto soccorso di Borgo Trento dove un otorinolaringoiatra ha estratto l'apparecchio.
I due stati segnalati alla procura per falsità ideologica e per la falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di titoli abilitanti.

Per ottenere l'assistenza illegale, i candidati avrebbero pagato tra i 1.000 e i 2.000 euro. «Lanciamo un appello ai ministeri dei trasporti e della giustizia affinchè siano adottate nuove norme rispetto a quella di un secolo fa che oggi viene applicata e che si introducano aggravanti specifiche per il reato di truffa, per permettere anche l'arresto in flagranza di reato, ora non previsto - ha dichiarato Altamura - Ne va della sicurezza stradale e della pubblica incolumità, considerato la vastità del fenomeno a livello nazionale. Altro appello lo lanciamo a quelle scuole-guida che iscrivono candidati che non hanno mai frequentato i corsi. Occorre la massima vigilanza anche da parte loro».

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