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Cronaca

Nuova operazione di polizia contro i bikers violenti

Tra i reati contestati sono lassociazione a delinquere, rapina aggravata, lesioni aggravate

A conclusione di una vasta ed articolata attività investigativa volta al contrasto delle attività criminose poste in essere da appartenenti alle bande motociclistiche radicate in Italia e, in particolare in Liguria, la polizia ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare in carcere, tre agli arresti domiciliari e due misure coercitive dell’obbligo di dimora emesse dal gip nei confronti di altrettanti esponenti del gruppo motociclistico degli Outlaws.

I reati contestati, a vario titolo sono l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di rapina aggravata, lesioni aggravate, minacce, violenza privata, incendio, la detenzione ed  il porto di armi improprie da taglio e da fuoco.
  L’attività degli investigatori è stata svolta dalla squadra mobile di Genova e di Verona, in collaborazione anche con quelle di Mantova, Pistoia, Reggio Emilia e Piacenza.   Più in particolare, all’esito delle complesse attività investigative svolte, sono stati  condotti nella casa circondariale di Genova in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere: Stefano Amedei, genovese, 48 anni; Fabio Lucespino, genovese 40 anni; Marco Lucespino, genovese 36 anni; Davide Giancaspro, genovese, 26 anni; Riccardo Frola, genovese 27 anni; Diego Marangoni, genovese 32 anni; Andrea Bruno Bartoletti, genovese 37 anni. Agli arresti domiciliari sono stati posti Giuseppe Guercio, veronese 35 anni ad Alsano, rintracciato a Verona e Alberto Donati, 39 anni rintracciato ad Alseno, in provincia di Piacenza.   Presso la casa circondariale di Marassi di Genova, dove era detenuto per il reato di porto e detenzione di arma da fuoco, è stata notificata l’ordinanza applicativa della custodia cautelare agli arresti domiciliari a Domenico Matarazzo, veronese 53 anni. La misura coercitiva che dispone l’obbligo di dimora nel comune di residenza è stata notificata a Luca Arrivetti, veronese 41 anni. È tuttora ricercato un componente del gruppo Oulaws destinatario di altra misura coercitiva.   Le investigazioni hanno evidenziato come, fino all’anno 2010, “il controllo del territorio”, veniva esercitato in maniera incontrastata dal gruppo motociclistico degli Hell’s Angels liguri di Albiano Magra in provincia di Massa-Carrara. Questo numeroso gruppo motociclistico, che ha ramificazioni in ambito internazionale, risulta essere contrapposto a tutte le altre maggiori formazioni di “bikers”. Nel corso del 2010 gli “equilibri” nel capoluogo ligure hanno subito una rilevante inclinazione. Infatti, la presenza del gruppo Gremium andava a minare la supremazia del gruppo storico degli Hell’s Angels.  La contrapposizione tra tali bande rivali si accerta con un primo episodio delittuoso che si è consumato la sera del 27 agosto 2010 quando sedici supporter tra Red Devils ed Hell’s Angels aggredirono i  membri del gruppo Gremium genovese.   A seguito di questo episodio è stata avviata un’articolata attività di indagine denominata  “Hot Wheels” che sfociava, nel mese di settembre 2011, nell’esecuzione di sedici ordinanze di misure cautelari nei confronti di altrettanti appartenenti ai gruppi motociclistici Hell’s Angels e Red Devils, ritenuti responsabili dei reati rapina aggravata ed  estorsione tentata e consumata. Sono state emesse misure cautelari dell’obbligo di dimora nei luoghi di residenza nei confronti di altre dodici persone.   Gli investigatori sono riusciti ad accertare che i Gremium, poi confluiti nel gruppo degli Outlaws, erano stati aggrediti dai rivali e rapinati delle proprie effigi proprio a dimostrare la loro unica supremazia nel capoluogo e la punizione di tutti coloro che avessero tentato di intaccarla. A seguito di queste aggressioni le indagini svolte dalla sezione criminalità organizzata di Genova di ha amesso 16 ordinanze di custodia cautelare di cui 4 in carcere e 12 obblighi di dimora nei confronti di altrettanti appartenenti agli Hell’s Angels e ai Red Devils.   L’episodio aveva scatenato la reazione degli Outlaws genovesi che, spalleggiati da membri dell’omonimo gruppo di Verona, ponevano avevano messo in atto diverse ritorsioni ricostruite dalla Squadra Mobile quale unico disegno criminoso finalizzato a contrastare il gruppo avverso.  

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