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Cronaca

Prodotti bio nelle mense dei carabinieri: sei persone indagate per frode

Avrebbero dovuto fornire piatti preparati in giornata , ma secondo l'accusa sarebbe stato dato ai militari di quattro caserme cibo "convenzionale" e soprattutto non elaborato quel giorno

Secondo i programmi, i militari avrebbero dovuto alimentarsi con prodotti bio a pranzo e cena e usufruire di pasti cucinati in giornata, ma secondo l'accusa sarebbe stato dato loro cibo "convenzionale" e soprattutto non elaborato quel giorno. 
Come spiegano i colleghi di PadovaOggi, il Nucleo veterinario di supporto areale nord patavinoe i carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazione), coordinati dal pubblico ministero Roberto D'Angelo hanno aperto un filone d'indagine legato alle mense dei militari nel Nordest, relativamente alla situazione di quattro  caserme: sei le persone che risultano indagate per frode in concorso nelle pubbliche forniture.

Premessa

La società Elior Ristorazione Spa di Milano, in collaborazione con Hospes Srl di Verona, ha firmato un contratto con il Ministero della Difesa per la fornitura di pasti con prodotti biologici nelle caserme del Nordest per un importo complessivo di oltre 8 milioni di euro per tutto il 2022. Risultano indagati Rosario Ambrosino, 57 anni residente a Milano, amministratore delegato di Elior Ristorazione e amministratore unico di Hospes. Poi Michea Ferrante, 44 anni di San Giovanni Lupatoto, direttore area di Hospes e procuratore Elior Ristorazione. Quindi Vicenzo Tedesco, 49 anni residente a Vigasio, direttore generale di Elior Ristorazione; Nicola Migliore, 56 anni di San Martino in Strada (Lodi) direttore tecnico di Hospes, e Paolo Ellena, 49 anni di Parma, stream manager di Hospes. Infine, Dino Dal Bello di 64 anni e residente ad Asolo (Treviso), direttore del centro di cottura di San Biagio di Callalta (Treviso).

Le caserme sotto la lente d'ingrandimento

I menu riportavano il simbolo del Bio, ma di fatto non era così. Le anomalie gli investigatori le hanno ravvisate alle caserme De Bertolini e Bussolin di Padova e al terzo Reparto aeromobili dell'Aeronautica militare di Treviso e al quinto Reggimento alpini Menini De Caroli di Vipiteno in provincia di Bolzano. Secondo l'accusa, Elior Ristorazione ed Hospes hanno rifornito l'esercito solo del cibo "convenzionale". Non solo, il contratto con il Ministero della Difesa era anche per la consegna di pasti cotti in giornata ma, ancora secondo l'accusa, carne e verdure sarebbero stati cucinati almeno 48 ore prima. Dettagli questi non in linea con le premesse di partenza.

La svolta nelle indagini

Si sarebbero scoperti i presunti raggiri a gennaio e giugno 2022. L'attività tecnica si è basata su intercettazioni telefoniche e appostamenti che hanno portato alla luce gli illeciti. Nel centro di cottura di San Biagio di Callalta capace di produrre fino a 2 mila pasti al giorno, gli investigatori attraverso un servizio di osservazione hanno scoperto che il sabato e la domenica non si lavorava. Quindi tutti i fine settimana le caserme ricevevano pasti e cene preparati almeno 48 ore prima.

La nota dell'azienda

«Elior e Hospes, aziende storicamente presenti nel settore da decenni, operano con serietà ed etica professionale e con più di 10.000 dipendenti nell’esecuzione di molteplici contratti in tutto il territorio nazionale. Le Società intendono collaborare con le Autorità competenti per l’accertamento dei fatti ma escludono con assoluta convinzione l’accusa di frode», hanno riferito le aziende con un nota diffusa.

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