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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Violenza domestica, nuove denunce: anni di angherie e violenze anche davanti ai figli, marito arrestato

La giovane ha riferito di non aver mai avuto la forza di denunciare il marito, soprattutto per tutelare i propri figli. Anche altre due donne hanno richiesto l’intervento della polizia per storie di maltrattamenti e disagi psicologici

Non era ancora ora di cena e il turno delle volanti della polizia era appena iniziato, quando è giunta una chiamata al 113 che segnalava una violenza in atto a carico di una giovane cittadina straniera, che veniva maltrattata dal proprio marito.

In realtà, una volta arrivati sul posto, gli agenti avrebbero accertato che il maltrattamento, risalente nel tempo, riguardava l’intero nucleo familiare. Anche i due figli minori quindi, nel corso degli anni, avrebbero assistito ad aggressioni, insulti e vessazioni che avrebbero messo loro stessi in una condizione di paura nei confronti del proprio padre: stato d'animo che sarebbe emerso anche nel corso dell'intervento della polizia. 
Dopo aver tranquillizzato i bambini, i poliziotti intervenuti avrebbero ricostruito gli anni di angherie e violenze, che spesso sarebbero state legate allo stato di alterazione alcolica che rendeva l’uomo violento e minaccioso, al punto da mettere in soggezione l'intero nucleo familiare. 

Dalla questura sottolineano che, come spesso accade, anche in questo caso la donna ha riferito di non aver mai avuto la forza di denunciare il marito, soprattutto per tutelare i propri figli.
Il presunto responsabile dei maltrattamenti è stato dunque tratto in arresto, poi convalidato ed accompagnato dalla misura cautelare del divieto di dimora. Allo stesso è stato inoltre notificato un Avviso Orale del questore, che costituisce il provvedimento di avvio del percorso delle misure di prevenzione che può arrivare anche alla Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.

Altre due donne, sempre straniere, hanno richiesto l’intervento della polizia per storie di maltrattamenti e disagi psicologici e, in entrambe le occasioni, nel contesto di comfort psicologico della stanza protetta sono state ascoltate dagli specialisti della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile che hanno poi adottato, d’intesa con l’autorità giudiziaria, le previste misure di protezione e contenimento.

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