Furti e rapine nelle abitazioni della provincia di Verona: tre ventenni arrestati dai carabinieri
Tra i Comuni colpiti figurano quelli di Colognola ai Colli, Cavaion Veronese, Illasi, Roverè Veronese e Lavagno
In base a quanto è stato riferito in una nota dal comando provinciale dei carabinieri di Brescia, durante il pomeriggio di ieri, giovedì 21 settembre, a Verona i carabinieri dei comandi di entrambe le città hanno arrestato «tre cittadini albanesi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Verona, su richiesta della Procura della Repubblica scaligera».
In particolare, i destinatari della misura cautelare sarebbero «due ventiseienni ed un venticinquenne», i quali sono ritenuti dai militari dell'Arma i «presunti responsabili di una serie di furti in abitazione» che sarebbero stati «commessi in concorso tra loro nelle province di Verona e Trento nei mesi di novembre e dicembre 2022», nonché di «porto illegale di armi da fuoco».
Secondo quanto viene riferito dai carabinieri, le indagini sono state condotte dai militari del Nucleo investigativo di Brescia, con la collaborazione nella fase esecutiva dei colleghi veronesi, giungendo infine a ipotizzare che «i tre indagati avrebbero perpetrato numerosi furti in abitazioni nei Comuni di Colognola ai Colli, Cavaion Veronese, Illasi, Roverè Veronese, Lavagno e Villa Lagarina (Tn)».
Gli stessi militari dell'Arma chiariscono inoltre che la refurtiva sarebbe consistita «prevalentemente in denaro contante, gioielli, orologi, borse firmate, indumenti di alta moda e bici a pedalata assistita nonché armi e munizioni legalmente detenute dai proprietari». In alcune circostanze, spiega sempre la nota dei carabinieri, «gli odierni arrestati avrebbero anche portato al seguito le suddette armi da fuoco asportate dalle abitazioni delle vittime».
A riscontro delle attività investigative, nel mese di dicembre scorso i militari dell’Arma fanno ancora sapere di aver «rinvenuto e sequestrato una pistola ed una carabina provento di furto, abilmente occultate dagli indagati nei boschi veronesi». Gli arrestati, in base a quanto si apprende, sono stati associati alla casa circondariale di Verona Montorio in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del Gip scaligero.