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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Carenza medici di base nel Veronese, Spi Cgil: «Situazione diventata insostenibile»

Il sindacato ha tirato le somme dopo l'aggiornamento delle zone carenti effettuato da Azienda Zero: «In queste condizioni il sistema sanitario è insostenibile: i cittadini non trovano assistenza sul territorio e si riversano nei pronto soccorsi degli ospedali che sono a loro volta in profonda crisi»

Con Delibera 411 del 23 giugno 2023 Azienda Zero ha aggiornato il conto delle zone carenti di medicina di base e degli incarichi vacanti di continuità assistenziale. Ad analizzare la situazione è lo Spi Cgil Verona, il quale spiega che ai bandi del 31 maggio scorso, destinati a diplomati, nuovi arrivi da fuori Regione e a medici che cambiano ambito, avrebbero riposto solo in 18, dato che avrebbe fatto presagire il magro bottino che è stato confermato dopo le assegnazioni degli incarichi avvenute il 15 giugno. Rispetto alle 209 zone carenti di aprile, spiega il sindacato, sono stati “tappati” appena 10 buchi, il che porta il conto a 199. 

Spulciando gli elenchi si noterebbbe l’arrivo di due medici nelle Circoscrizioni 1,2,3 del Comune di Verona dove però mancano all’appello ancora 26 dottori, compreso quello richiesto nel quartiere di Parona. Un medico si è aggiunto anche nei quartieri est della città (Circoscrizione 6 e 7), che fanno ambito con i Comuni di San Martino Buon Albergo e Lavagno, ma restano ancora vuote le caselle di Lavagno e Porto San Pancrazio.
29 camici bianchi (uno in meno di aprile) mancano poi all’appello nella cintura Sud del capoluogo, comprendente Buttapietra, Castel D’Azzano, San Giovanni Lupatoto e le Circoscrizioni 4 e 5 del Comune di Verona.
Viene segnalato un medico in più per Palù, Ronco all’Adige e Zevio (dove ne mancano ancora 2), e uno per Isola Rizza, Oppeano e San Pietro di Morubio (dove ne mancano ancora 4).
Due nuovi arrivi anche nella zona del Lago, ma anche qui il bilancio è pesante secondo Spi Cgil: ne servirebbero infatti altri 24, tra cui uno a Bussolengo, Malcesine, Pescantina, Sommacampagna e Sona.
Altra situazione difficile viene indicata nel quadrante Sud-Ovest, la zona che comprende Erbé, Isola della Scala, Mozzecane, Nogarole Rocca fino a Villafranca: a fronte di 2 arrivi continuerebbero a mancare 25 medici di base, tra i quali tre ad Isola della Scala, 3 a Villafranca e 2 a Vigasio.
Per quanto riguarda i medici di continuità assistenziale, gli incarichi vacanti sarebbero scesi di una sola unità: da 117 a 116.

«In queste condizioni il sistema sanitario è insostenibile: i cittadini non trovano assistenza sul territorio e si riversano nei pronto soccorsi degli ospedali che sono a loro volta in profonda crisi. Inoltre la conseguenza di una sanità pubblica che non risponde ai bisogni delle persone spinge i cittadini verso la sanità privata o a non curarsi. È un cortocircuito continuo che per molti diventa un dramma - commenta Adriano Filice, segretario generale dello Spi Cgil Verona -. Come Sindacato dei Pensionati non possiamo che continuare a denunciare una situazione che è diventata insostenibile. Oggi si paga drammaticamente la mancata programmazione delle istituzioni sanitarie e politiche e secondo noi manca una piena consapevolezza della condizione sociale e sanitaria delle persone più fragili. La sanità è un diritto di tutti sancito dalla Costituzione. La condizione sanitaria per le persone è assolutamente prioritaria e urgente. Noi pretendiamo risposte immediate. Noi vogliamo che si incrementino i fondi destinati alla sanità con risorse adeguate, che si faccia una seria campagna di assunzioni strutturali finalizzata a ridurre tutte le carenze, e che ci sia una forte sanità del territorio pubblica».

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