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Cronaca Borgo Venezia / Via Giovanni Verardo Zeviani

Ritrovo di pregiudicati, alcol, droga e risse: 15 giorni di chiusura per un altro locale di Verona

Lo ha disposto il questore di Verona Roberto Massucci, dopo i numerosi controlli ed interventi effettuati dagli agenti della Squadra volanti

Ritenuto luogo di ritrovo di persone pregiudicate e dedite al consumo di alcool e droga, resterà ora chiuso per 15 giorni il bar Rivincita di via Zeviani, a Verona. Lo ha disposto il questore Roberto Massucci, in esito a ripetuti controlli che hanno fatto emergere evidenti criticità connesse all’ordine e alla sicurezza pubblica.
Il provvedimento di sospensione dell’autorizzazione comunale alla somministrazione di alimenti e bevande è stato notificato, nella giornata di martedì, al titolare del locale dagli agenti Divisione Polizia Sociale e dell’Immigrazione.

Secondo quanto riferiscono dagli uffici di Lungadige Galtarossa, dai numerosi controlli effettuati dalle volanti negli ultimi mesi, sarebbe emerso che l’esercizio in questione era assiduamente frequentato da soggetti con precedenti di polizia e sotto l’influenza di sostanze stupefacenti ed alcoliche: più volte, infatti, i poliziotti sono stati costretti ad intervenire per risolvere le liti tra clienti, che spesso sarebbero sfociate in violente aggressioni e risse a causa, nella maggior parte dei casi, proprio dell’elevato stato di alterazione in cui versavano le persone coinvolte.
Infine, durante uno degli ultimi interventi delle volanti presso il bar in questione, da una verifica approfondita degli avventori, i poliziotti avrebbero accertato che tre di questi si erano poco prima resi responsabili di un furto.

Il provvedimento adottato ai sensi dell’art. 100 T.U.L.P.S., spiegano dalla questura scaligera, «si giustifica in considerazione dell’esigenza di garantire l’ordine e l’incolumità dei cittadini nella misura in cui, alla luce di quanto emerso, l’attività svolta dall’esercizio favorisce la perpetrazione di condotte illecite ed aggressive e costituisce ricettacolo di persone dedite allo spaccio e al consumo di droga.
Si tratta del nono provvedimento di chiusura adottato dal questore in un più ampio contesto di progetto sicurezza che privilegia il lavoro con i giovani, il dialogo con tutte le componenti sociali e la collaborazione a tutto tondo nel segno dell’amicizia istituzionale ma che non fa sconti laddove vi siano situazioni di illegalità o derive comportamentali pericolose per la comunità».

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