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Zaia: «Mai contattati su un nuovo Cpr in Veneto». E su Pontida smorza le polemiche

Il presidente della Regione nega contatti col Governo per l'apertura di una struttura per i rimpatri dei migranti. E sugli assessori non saliti sul palco di Pontida conferma: «La Lega è una»

Mentre l'Anci chiede aiuto per l'accoglienza diffusa dei migranti, il Governo della premier Giorgia Meloni si concentra sui centri per i rimpatri (Cpr). E mentre Fratelli d'Italia avanza l'idea di aprire un Cpr a Legnago, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia afferma che al momento l'ipotesi di un primo Cpr in Veneto non è stata ancora discussa. «Non ne ho mai parlato con nessuno e non siamo stati contattati da nessuno per un nuovo centro», ha dichiarato Zaia ieri, 19 settembre, dopo la riunione della giunta regionale.

Da Palazzo Balbi, il presidente regionale ha ribadito la sua preoccupazione sul tema dell'immigrazione, ripetendo che in Veneto «la misura è colma».
Sull'accoglienza, Zaia non è entrato nel merito perché non è materia in cui la Regione ha competenza, ma ha posto come primo obiettivo quello di «evitare i grandi assembramenti» e quindi scongiurare la creazione di tendopoli o di grosse strutture in cui sistemare i richiedenti asilo.
E sui Cpr, il presidente del Veneto rimane dubbioso sulla capacità di rimpatriare un gran numero di cittadini ed ha spiegato: «Ogni migrante rimpatriato viene accompagnato da quattro poliziotti. Se dobbiamo accompagnare 150.000 persone all'anno, paralizziamo il Paese. La soluzione è dunque far arrivare solo chi ha davvero bisogno».
Soluzione che l'Italia da sola non può realizzare e Zaia non vede ancora una reale collaborazione dell'Unione Europea. «L'Europa è latitante e non pensa a risolvere il problema alla base».

Infine, pungolato sulla presunta spaccatura interna alla Lega, resa evidente dai suoi tre assessori (Giampaolo Bottacin, Federico Caner e Roberto Marcato) non saliti sul palco di Pontida, Zaia ha negato: «La Lega è una, poi uno può condividere o non condividere le idee. In democrazia funziona così. I tre assessori, per me, sono tre militanti che sono venuti a Pontida».

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