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Violenza sulle donne, Tommasi: «Da questo 25 novembre non si torna indietro»

Il sindaco di Verona all'inaugurazione di una mostra a Palazzo Barbieri: «L'indignazione non è mai abbastanza e il rischio di derubricare i femminicidi a fatti di cronaca nera come altri è dietro l’angolo»

La bocca cucita, gli occhi dipinti di rosso, la mano che protegge il volto. Gli studenti e le studentesse veronesi si sono immaginati vittime di quella violenza che nessuno dovrebbe mai subire e che hanno scelto di contrastare attraverso l’arte e la creatività, realizzando manufatti tessili, volantini e manifesti cartacei. Le creazioni del liceo artistico Boccioni e dell'Its per geometri Cangrande della Scala sono in mostra nell’atrio di Palazzo Barbieri e si potranno ammirare fino a venerdì prossimo, 30 novembre, dalle 9 alle 13.

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Mai come quest’anno la celebrazione per la Giornata contro la violenza maschile sulle donne è stata sentita e partecipata. Il femminicidio di Giulia Cecchettin vuole essere il punto di non ritorno e questo il 25 novembre della svolta. Lo si è visto con le manifestazioni dei giorni scorsi. Anche gli uomini, soprattutto a partire dalle giovani generazioni, iniziano a prendere una posizione più chiara e netta nei confronti di un fenomeno che riguarda soprattutto loro e che riguarda comunque tutti e tutte, adulti e giovanissimi. "Riguarda anche te" è infatti lo slogan scelto dal Comune di Verona per la campagna di sensibilizzazione e le tantissime attività e iniziative promosse in occasione del 25 novembre, scelto non solo a testimonianza di una presa di coscienza collettiva, ma anche per spostare il focus non più e soltanto sulla vittima ma anche sugli uomini, che per primi dovrebbero indignarsi rispetto alla violenza e alla mancanza di rispetto verso le donne.

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«In questa fase storica dobbiamo essere indignati tutti i giorni e in ogni momento in cui essere donna equivale ad essere in pericolo - ha detto il sindaco Damiano Tommasi durante l’inaugurazione della mostra - Lo slogan "Riguarda anche te" apre al coinvolgimento totale e di responsabilità di tutti noi e soprattutto del mondo maschile, che deve alzare l’attenzione e la sensibilità e rimettere al centro questo tema. Perché l’indignazione non è mai abbastanza e il rischio di derubricare i femminicidi a fatti di cronaca nera come altri è dietro l’angolo. La volontà di tutti e tutte deve essere il non tornare indietro rispetto a questo 25 novembre, riguardare le nostre vite e le nostre priorità, investire sulla qualità delle relazioni stimolati dai ragazzi e dalle ragazze che su questo tema devono avere spazio di esprimersi, di parlare di ascoltare, di essere ascoltati e di capire l’importanza di avere un progetto di vita di cui fanno parte anche le cadute e le sconfitte. Tutti dobbiamo essere consapevoli che ciascuna e ciascuno hanno il diritto di inseguire il proprio sogno, di essere libere e liberi di esprimersi».

«La collettività ha vissuto un trauma profondo, la tragedia di Giulia Cecchettin, ha scosso le coscienze di tutte e tutti noi - ha detto la vicesindaca e assessora alla parità di genere Barbara Bissoli - È noto come gli uomini e le donne non cambiamo se non per effetto di un trauma, e questo potrebbe essere il trauma rispetto al quale è necessario e urgente il cambiamento. Oggi abbiamo voluto celebrare la giornata internazionale dell’eliminazione della violenza maschile sulle donne con i lavori grafici e manufatti tessili di due istituti scolastici veronesi che hanno messo la creatività come scudo alla violenza».

L’attività creativa degli studenti e delle studentesse è stata coordinata dall’associazione Ad Maiora, l’associazione veronese che da vent’anni unisce un centinaio di socie che con passione e inventiva porta avanti messaggi culturali, eco-sostenibili e di solidarietà sociale attraverso il recupero dell’arte tessile. «Tutto ciò, così come il ricchissimo calendario di eventi in programma fino al 5 dicembre è possibile grazie al grande sforzo delle tantissime realtà che credono nell’urgenza del cambiamento - ha affermato la consigliera comunale con delega alla parità di genere Beatrice Verzè - Quest’anno abbiamo avuto nuove ed importanti collaborazioni con le prime squadre sportive veronesi e l’Inps e abbiamo avviato un progetto sperimentale di formazione e ascolto nella terza e nell'ottava circoscrizione per adulti, genitori e adolescenti che vogliamo replicare su tutto il territorio».

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E ieri, oltre all'inaugurazione della mostra a Palazzo Barbieri, è stato anche il giorno in cui la campagna della Polizia di Stato "Questo non è amore" è arrivata in Piazza Bra per diffondere la cultura della consapevolezza, della non discriminazione e del rispetto assoluto dei diritti umani. Gli agenti hanno incontrato i cittadini ed hanno distribuito fiori, materiale informativo e brochure dedicate alla campagna di sensibilizzazione. E il camper della Polizia di Stato è stato in piazza per garantire l’ascolto protetto di eventuali vittime o di chiunque dovesse dimostrarsi interessato a raccontare, con la dovuta riservatezza, la vicenda che lo interessa.

Inoltre, domani alle ore 18.30, al secondo piano della questura di Verona, verrà inaugurata la "Stanza tutta per sé": uno spazio realizzato grazie alla collaborazione tra polizia e Soroptimist di Verona. Questo nuovo spazio aiuterà la polizia giudiziaria nell'ascolto protetto di persone fragili, in un contesto dove vittime di violenza e bambini potranno respirare l’aria pulita del rispetto.

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