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Martedì, 30 Aprile 2024
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Strada di Gronda, partito l'iter. Ferrari: «Cantieri nel 2026»

Definito il cronoprogramma dell'opera: quest'anno i progetti e il prossimo le autorizzazioni per poter dare il via libera ai cantieri

È partito l'iter amministrativo con cui il Comune di Verona spera di poter far partire nel 2026 i cantieri per la Strada di Gronda. Il primo step è stato il cronoprogramma, in cui sono contenuti i passaggi per arrivare alla cantierizzazione. Un cronoprogramma che prevede in questo 2024 la progettazione dell'opera e nel 2025 le approvazioni, la conferenza dei servizi e tutte le autorizzazioni necessarie per l’esecuzione dei lavori. E nel documento redatto dagli uffici comunale vi sono anche la descrizione dell’opera nei diversi tratti che la compongono e le previsioni di spesa.

Il Comune di Verona ha compiuto dunque il primo atto formale dopo l'accordo siglato lo scorso ottobre la società che gestisce il tratto di A4 tra Brescia e Padove e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Accordo che prevede la realizzazione del collegamento viario a Nord-Ovest della città, tra la bretella T4-T9 in corrispondenza dell’interporto di Verona e la tangenziale sud in corrispondenza con lo svincolo "Alpo".
L’accordo garantisce anche la copertura finanziaria dell’opera, in cui sono contenuti anche i 53 milioni di euro in passato destinati al traforo delle Torricelle.

Le prossime fasi riguardano il documento di fattibilità delle alternative progettuali, ovvero lo studio delle soluzioni migliori in termini di svincoli e viabilità. Poi, l'intervento sarà inserito nel programma triennale dei lavori pubblici. E sarà predisposto un documento di indirizzo alla progettazione, per arrivare ad appaltare le diverse fasi di progettazione dell'opera.

La realizzazione della Strada di Gronda si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione viaria, di cui fa parte anche la variante alla Statale 12, il progetto del ribaltamento del casello di Verona Sud e la realizzazione della linea ferroviaria ad Alta Velocità. Una visione di ampio respiro e coerente, che si traduce in opere che vogliono essere risolutive e ispirate ad un modello di città sempre più attrattiva e vivibile, anche sul fronte della mobilità privata.

Il nuovo progetto prevede la sistemazione degli attuali svincoli di ingresso e uscita così come la realizzazione di una nuova bretella a due corsie per senso di marcia comprensivi di svincoli su Via Mantovana, Via Chioda, Via Sommacampagna, oltre a quelli all’altezza dell’Alpo e della bretella T4-T9 a San Massimo. Un'opera che alleggerirà la congestione quotidiana sullo svincolo di Verona Nord, come confermano i modelli di simulazione trasportistici. La bretella sarà un bypass da nord a sud su cui verrà scaricato il traffico che oggi interessa strade cittadine come Via Albere e Via Mantovana e anche per le direzioni che interessano Viale del Lavoro.
Dell'opera beneficeranno tutti i quartieri ed anche il Quadrante Europa, che avrà collegamenti diretti per chi arriva dalla parte sud della città, così come da Dossobuono, Castel d'Azzano, Sommacampagna, ma anche per chi arriva da nord, che troverà due nuove strade di scorrimento con svincoli di ingresso e uscita in punti strategici della rete viaria cittadina.

«Un passo importante per dare avvio alla progettazione e poi all’esecuzione della Strada di Gronda - ha spiegato l'assessore alla mobilità Tommaso Ferrari durante la presentazione - Un'infrastruttura fondamentale, prevista nel Pums, richiesta dai territori e ritenuta inderogabile anche da Unioncamere Veneto, che si inserisce in una più ampia visione di riqualificazione di questa parte della città. Contiamo di concludete quest’anno la fase della progettazione per approvarla nei vari iter nel 2025 e cominciare a carantierizzare nel 2026. Con la Strada di Gronda, insieme alla variante alla Statale 12, si va a creare un bypass per tantissimi centri abitati che farà transitare la viabilità di alto scorrimento fuori dai quartieri. Uno dei problemi di Verona è che mancano infrastrutture stradali esterne alla città, motivo per il quale molti quartieri sono congestionati dal traffico».

Il dirigente di mobilità e traffico del Comune di Verona Michele Fasoli ha illustrato l'iter pianificatorio dell'opera: una strada a carreggiate separate, con due corsie per senso di marcia e lunga 3,4 chilometri. Partendo dal nodo dello svincolo San Massimo, che sarà adeguato con l'allungamento delle corsie di accelerazione, la Strada di Gronda procederà con il tratto che passerà sotto alla linea ferroviaria e seguirà sottopassando anche Via Sommacampagna. Il tratto seguente proseguirà per circa un chilometro e mezzo e prevede anche la realizzazione di una rotatoria in corrispondenza di Via Mantovana e la realizzazione di un sottovia che attraversa la linea ferroviaria Verona-Modena. Il tratto finale sarà compreso tra Via Chioda e Strada dell’Alpo e prevede la realizzazione di due rotatorie e per tale tratto è stato redatto il progetto definitivo denominato "Pua Corte Alberti".

Infine, dal punto di vista trasportistico i modelli di simulazione indicano che nello scenario di medio-lungo periodo (2025-2030), la realizzazione di interventi infrastrutturali come la Strada di Gronda avrebbero un ruolo chiave nella riduzione della componente del traffico privato nell’area centrale della città.

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