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Morto 27enne senza fissa dimora, Ceni: «Facciamo molto, ma occorre fare di più»

Per l'accoglienza di chi non ha una casa e rischia di passare la notte al freddo, il Comune ha aumentato il numero dei posti letto a 265. Posti che da giorni vengono tutti occupati

Rafforzati i servizi per l'accoglienza invernale delle persone che vivono in estrema marginalità. E aumentati a 265 i posti letto per evitare che i senza fissa dimora dormano al freddo. Posti letto che registrano da giorni il tutto esaurito. Eppure, lo sforzo non sembra bastare.
Domenica scorsa, 10 dicembre, un 27enne è stato trovato senza vita all'interno di un vagone abbandonato in zona Santa Lucia, a Verona. Il giovane non aveva trovato altro riparo ed è morto assiderato nella notte. «Quanto è successo è davvero tristissimo - ha dichiarato l'assessora ai servizi sociali Luisa Ceni - A 27 anni, in una città come la nostra, non si può accettare di morire di freddo. È una sconfitta per tutta la nostra comunità ed è una sconfitta che deve interrogarci tutti; in primis noi come amministrazione, ma anche tutta la comunità veronese formata di tanti cittadini che in questi giorni hanno affollato la vie del centro».

L'assessora Ceni ha fatto il punto sulle attività di supporto realizzate dal Comune per la stagione invernale. Una pianificazione dell’accoglienza in cui la città scaligera non solo primeggia rispetto a molte città italiane, ma per la quale l'amministrazione è costantemente impegnata per ampliare il più possibile le disponibilità di posti letto e il coordinamento di tutti i rappresentanti dei servizi istituzionali comunali, Ulss 9, agenzie del privato sociale e associazioni cittadine interessati dalle attività di assistenza in supporto al Comune. «L'amministrazione fa molto ed è impegnata su questo fronte - ha dichiarato Ceni - ha infatti gestito l’emergenza freddo in maniera tempestiva e abbondante rispetto a città anche più grandi, ma evidentemente questo non è ancora sufficiente. C’è poi il tema di questi ragazzi che sono identificati in Questura ma poi vagano sul territorio senza che vi sia un tracciamento degli spostamenti. Loro sono i veri invisibili della nostra comunità. Nessuno sa da dove vengono e che storia hanno alle spalle, ma sono persone che il più delle volte hanno un sogno e di questi dobbiamo farci carico».

Complessivamente sono 265 i posti letto messi a disposizione sul territorio cittadino, attualmente tutti occupati, per accogliere uomini e donne che versano in grave stato di difficoltà, privi di dimora e in strada. Di questi, in crescita, 180 per l’accoglienza "ordinaria" e 85 per quella "straordinaria".
Al Samaritano ci sono 45 posti (5 posti in più aggiunti già da questa estate con l'entrata in vigore del nuovo albo di operatori qualificati). Al Camploy, 40 posti. E grazie alla recente ristrutturazione è ora possibile all'interno della struttura dell'asilo notturno Camploy prevedere una diversificazione delle accoglienze avendo realizzato oltre alle camere comuni anche spazi separati per poter garantire l'eventuale accoglienza di soggetti più fragili e con esigenze particolari. In Via Fedeli, a San Michele, 15 posti. In Via Spagnolo, a San Massimo, 22 posti. E a "Ca' d'inverno", in Via Corbella, ci sono 24 posti per soggetti vulnerabili che necessitano di un’accoglienza anche diurna e di assistenza, in collaborazione con Caritas Il Samaritano. Una struttura che si conferma come una risorsa fondamentale per le persone senza dimora dimessi dagli ospedali, le quali non troverebbero nell'accoglienza di bassa soglia un adeguato contesto di ricovero per affrontare il periodo di convalescenza. Fra le strutture disponibili vi è anche quella in San Zeno in Monte dell’associazione Casa Nostra, con 20 posti. Vi sono poi i 18 posti al Centro Cooperazione Giovanile Internazionale, alla Casa Bertoni, in Via Mazza. Alla parrocchia di Santa Maria Maddalena di Verona, al Saval, altri 3 posti. A "Ca' Buriana", 15 posti sono stati ricavati nelle sale della parrocchia di S. Giovanni Evangelista di Via del Quadrato a Santa Lucia. Lo spazio è dedicato all’accoglienza notturna per interventi emergenziali di messa in sicurezza di persone senza dimora intercettate dalla polizia locale e dall'Unità di Strada nel corso delle proprie attività serali e notturne.
Per le donne senza fissa dimora, le strutture a disposizione sono l'asilo notturno in Via Molise, gestito da Comunità dei Giovani, con 10 posti; alla Casa Protezione della Giovane, in Via Pigna, con 3 posti su segnalazione dei servizi sociali. E attraverso la Ronda della Carità, 4 ulteriori posti sono presenti alla "Casetta" di Via Agrigento. Complessivamente, quindi, sono accessibili 17 posti letto.

Grazie all’albo di operatori qualificati per la fornitura di servizi di accoglienza, sono garantiti 51 posti residenziali in appartamenti di seconda accoglienza, per percorsi di aiuto a persone adulte senza dimora, forniti dagli enti del privato sociale: Comunità dei Giovani, Samaritano, Milonga, Self Help, Maddalena di Canossa.
Il servizio di assegnazione dei posti è gestito dallo Sportello Unico Accoglienza che già coordina le richieste dei posti letto per l’accoglienza "ordinaria". All’interno di questo servizio, che prevede l’ascolto di chiunque senza dimora esprima il bisogno di un posto letto, lo Sportello si attiverà, come per gli anni passati, in un’attività di filtro anche per il target di utenza di cittadini extracomunitari in possesso di un documento identificativo, ma privi di un permesso di soggiorno.

Oltre ai posti in accoglienza, continuerà a funzionare il sistema delle mense gestite dal privato sociale. Agli ospiti degli asili notturni continuerà ad essere garantita la cena come nel periodo ordinario. Inoltre, l’Unità di Strada continuerà a svolgere l’azione di controllo e monitoraggio del territorio per attivare la messa in sicurezza delle persone in strada più vulnerabili grazie anche al consolidato coordinamento delle azioni realizzate dalla polizia locale e dalla Ronda della Carità.
Per la prima volta è inoltre attivo per la stagione invernale anche il servizio di Pronto Intervento Sociale per i casi in emergenza, che svolge un ruolo fondamentale su attivazione delle forze dell'ordine per le persone in strada, soprattutto minori e donne con minori.
In questa stagione invernale, infine, è stata organizzata la distribuzione, grazie ai fondi Fead, di beni materiali di prima necessità quali coperte, kit per l’igiene personale, biancheria intima e calzature, per il tramite dei diversi enti che svolgono attività di erogazione servizi docce e interventi di bassa soglia.

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