rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità

Veneto pubblica Relazione Socio Sanitaria, Bigon: «Sanità funziona con freno a mano tirato»

Per la prima volta il documento sarà reso disponibile sul sito internet della Regione. Zaia: «Operazione trasparenza contro fake news». Ma la consigliera PD attacca: «Ci sono problemi che numeri riescono solo in parte ad evidenziare»

Su proposta dell'assessore alla sanità Manuela Lanzarin, la giunta regionale del Veneto ha redatto e approvato la Relazione Socio Sanitaria 2023, riferita al quadro complessivo rilevato nel 2022. Il documento sarà ora trasmesso alla commissione competente del consiglio regionale, ma fa già discutere. Lanzarin e il presidente Luca Zaia lodano i contenuti e la novità che riguarda la trasparenza. La relazione, infatti, sarà pubblicata sul sito internet della Regione Veneto. Ma la consigliera regionale del PD Anna Maria Bigon ricorda i problemi della sanità veneta. Problemi non del tutto inquadrati dai dati del documento.

«È la prima volta - ha commentato l'assessore Lanzarin - che tutti potranno conoscere nei particolari la complessità del settore, conoscere i numeri delle prestazioni, la verità statistica sulle liste d’attesa, il volume di lavoro svolto, tutti i servizi attivi negli ospedali e sul territorio, sia per quanto riguarda la sanità che per il sociale».
Nel sito internet della Regione ci sarà dunque una sezione interamente dedicata alla Relazione Socio Sanitaria 2023. I contenuti del documento saranno navigabili e divisi in varie parti, con infografiche specifiche sui temi trattati. E sui contenuti, Lanzarin ha indicato alcuni numeri definiti «significativi per capire il reale andamento del sistema che, nonostante mille difficoltà, dalla pandemia alle carenze nazionali di personale, ha saputo funzionare ed erogare un’assistenza appropriata».
Evidente il successo degli screening gratuiti (mammella, colon retto, cervice uterina) ai quali sono stati invitati 1.307.570 veneti, dei quali 823.907 hanno aderito. Grazie a questa attività sono stati scoperti 2.964 adenomi avanzati e 353 carcinomi, «che, in buona parte - ha sottolineato la Lanzarin - sono vite salvate».
Al 31 dicembre 2022 il personale dipendente pubblico era pari a 63.487 unità, in aumento rispetto al 2021, con un costo di 3,1 miliardi di euro. Ed il personale risulta tra le voci principali della spesa sanitaria (11,6 miliardi), insieme all'acquisto di beni (2,1 miliardi) e ai servizi sanitari. E il trend è in aumento rispetto al triennio 2019-2021.
Gli accessi al pronto soccorso sono stati 1.778.817, mentre le dimissioni ospedaliere sono state 595.350, con una degenza media di 7,8 giorni. Riguardo all’assistenza specialistica ambulatoriale, il pubblico ha erogato 58.655.966 prestazioni contro i 9.548.215 del privato accreditato.
In ambito di assistenza socio sanitaria, i servizi residenziali e semi-residenziali per anziani non autosufficienti hanno assistito 46.913 persone, quelli per persone con disabilità, 10.267, mentre 37.349 sono stati gli interventi a sostegno della domiciliarità.
Gli ospedali di comunità hanno assistito 7. 465 pazienti, le unità riabilitative territoriali, 1.492. Le cure domiciliari erogate sono state 2. 126.861, con 133.150 pazienti assistiti e 57.823 malati assistiti in cure domiciliari intensive. A questi, vanno aggiunte le cure palliative oncologiche domiciliari o in hospice con 330.297 accessi erogati a domicilio; 11.642 pazienti assistiti; 3.729 persone ricoverate negli hospice.
Positivo, infine il dato sui tumori. Nel 2022 ci sono stati 33.580 nuovi casi, ma il tasso d’incidenza per centomila residenti è diminuito dell’1,7%.

«Chiunque potrà avere un quadro preciso su tutti i numeri della sanità veneta - ha aggiunto Zaia - Un’operazione che spero possa contribuire a diminuire il propagarsi di fake news e imprecisioni che spesso si sentono, talvolta a beneficio di chi vorrebbe strumentalizzare tematiche complesse come l’offerta socio-sanitaria del Veneto. La realtà è che il Veneto resta un riferimento a livello nazionale, ma anche internazionale, per capacità di cura, ricerca, innovazione. Eroghiamo ogni anno 80 milioni di prestazioni: dietro ognuna di queste ci sono professionisti e capacità davvero straordinarie».

E anche la consigliera dell'opposizione Anna Maria Bigon è contenta per la decisione di rendere pubblica la Relazione Socio-Sanitaria 2023 della Regione Veneto. «Però - puntualizza Bigon - sul territorio restano da affrontare i problemi che i macro-numeri riescono solo in parte ad evidenziare».
Problemi che la consigliera del PD ha così sintetizzato: «Nella divaricazione dei grafici rappresentanti i costi e le entrate, con i primi che crescono molto più velocemente dei secondi, si evidenzia la crescita insufficiente del Fondo Sanitario Nazionale, che il Governo nazionale continua a definanziare. Pari a zero, poi, è il contributo della Regione Veneto alla copertura della spesa sanitaria. La carenza di medici in rapporto alla popolazione residente determina tutte le difficoltà che conosciamo nei reparti ospedalieri, per non parlare del territorio dove, su un fabbisogno di circa 3.330 medici di medicina generale, mancano all’appello più di 500 camici bianchi. Questa situazione determina tra l’altro l’invasione dei codici bianchi che paralizza i pronto soccorso di tutta la regione. E un altro 20% degli accessi sono in codice verde. Solo il 9% degli accessi ai PS si conclude con un ricovero, mentre i tempi medi di attesa si attestano sulle 4,5 ore circa. La disponibilità di infermieri è in linea con la media nazionale, ma le liste di attesa sono ben lontane dall’essere smaltite. E nella metà delle prescrizioni mediche è il cittadino a mettere mano al portafogli pagando il privato di tasca propria. L’alternativa è rinunciare a curarsi. Proprio il forte aumento della compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini veneti, pari a 3,68 miliardi (sotto forma di ticket, acquisto di farmaci o prestazioni specialistiche) con un aumento del 17,3% rispetto all’anno precedente, rappresenta uno dei dati più significativi di questo rapporto. Sono, in media, 750 euro a cittadino. Il costo di una sanità che funziona con il freno a mano tirato».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Veneto pubblica Relazione Socio Sanitaria, Bigon: «Sanità funziona con freno a mano tirato»

VeronaSera è in caricamento