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«Rave party al Rifugio Chierego». Il gestore smentisce: «Eventi che avvicinano i giovani al Baldo»

Nella struttura a più di 1.900 metri di altitudine sono state organizzate feste con dj set. Per gli appassionati è una «mancanza di rispetto alla montagna». La replica di Alberto Bullio: «La montagna è anche dei giovani»

Un locale che di tanto in tanto organizza feste per attirare visitatori, in particolare giovani. Giovani che si divertono all'aperto, ballando musica selezionata da un dj. Di solito, eventi di questo genere vengono organizzati nei centri abitati e a lamentarsene sono i residenti della zona. Ma non è questo il caso, come si vede da uno dei video che circolano sui social network.

La festa non è organizzata in un centro abitato, ma sul Monte Baldo, a più di 1.900 metri sul livello del mare. A creare eventi di questo tipo è il Rifugio Chierego, struttura di proprietà dell'Unione Montana Baldo-Garda e gestita da Alberto Bullio insieme ad altri collaboratori. E a lamentarsene sono stati alcuni utenti della montagna, insieme ad associazioni come il Cai e Legambiente.

I motivi del disappunto sono stati sintetizzati da un socio di Cai Verona, Emanuele Brunelli, il quale ha scritto una lettera alle istituzioni che potrebbero intervenire per bloccare queste manifestazioni «estremamente rumorose - scrive Brunelli - con musica techno ad alto volume e con persone ubriache e aventi un comportamento inequivocabilmente irrispettoso nei confronti dell'ambiente montano». Ed il socio Cai prosegue: «Eventi così mancano di rispetto alla montagna, alla sua flora e alla sua fauna e risultano dannosi per le comunità montane. Ci troviamo nel momento di risveglio primaverile della natura, vedremo nuovamente fiorire Crocus, mirtilli e rododendri dopo un inverno poco freddo e stravolto dal prorompente cambiamento climatico. Potremo ammirare le genziane in fiore, una specie protetta. A breve le femmine di camoscio, cervo e capriolo daranno alla luce i loro piccoli. Animali estremamente indifesi, che oltre a dover affrontare le difficoltà previste dal loro ciclo naturale di vita, dovranno fronteggiare i "rave party" in quota. Questi ospiti sono indifesi da tutto ciò da cui la natura non insegna loro a difendersi. Circondati da un branco di uomini che, nella pace della loro beata ignoranza, attaccano la montagna e tutti i suoi abitanti come un tumore. E non un tumore silenzioso, bensì un rumore prepotente sparato a decibel senza controllo e a pochi chilometri dal Parco Naturale del Monte Baldo. Trovo sconcertante che si permetta ad un luogo denominato "rifugio" di assumere sembianze da sala da ballo. È veramente irrispettoso. Chiedo che venga affrontato il tema e che si vietino questo genere di festoni nei luoghi di pace e di ristoro montano».

Alla lettera di Brunelli e più in generale a tutte le lamentele presentate dai contrari alle feste del Rifugio Chierego, ha replicato con un messaggio pubblicato su Facebook il gestore Alberto Bullio. Un messaggio che parte da una precisazione, visto che Brunelli ha definito questi eventi dei "rave party". «Al Rifugio Chierego non è stato e non è mai stato organizzato alcun rave party - scrive Bullio - Oltretutto, dopo gli avvenimenti degli ultimi mesi collegati a tali tematiche, mi sembra un termine poco pertinente e lontano da ciò che è stato fatto al Rifugio Chierego. Quello che è stato organizzato è un evento che aveva l’intento di includere i giovani e fargli conoscere la montagna e il nostro territorio. Giovani che si sono recati con le proprie gambe dopo due ore di cammino, presso il rifugio senza l’uso di mezzi di trasporto e nel pieno rispetto della montagna».
«L’iniziativa si è svolta poi nel plateatico adiacente al rifugio e di pertinenza dello stesso ed i giovani presenti erano interamente raggruppati in quella zona e non in altre parti della montagna - ha aggiunto il gestore della struttura - Credo che questa iniziativa abbia aiutato i giovani a conoscere il Monte Baldo e abbia fornito l’occasione di svolgere un’attività nuova in un luogo diverso dal solito. Credo che la montagna sia di tutti. Dei giovani come degli appassionati. In egual misura credo che i primi debbano avere rispetto per la montagna e per la natura allo stesso modo in cui gli appassionati debbano averne per i giovani. Giovani che, inoltre, saranno i futuri appassionati e futuri custodi di quello che è il nostro territorio e la nostra montagna. Ci tengo poi a dire che questa è stata solo una delle iniziative proposte e che verranno organizzate nel corso dell’anno. Sono state infatti realizzate diverse proposte anche per le scuole che verranno presentate nel corso dei prossimi mesi. Inoltre gli scorsi anni sono state fatte molteplici iniziative che spaziavano dalle camminate a scopo benefico, alla presentazione di libri sul territorio, a corsi di fotografia, notti sotto le stelle, escursioni in bicicletta, fino ad arrivare ad eventi accompagnati da musica. Tutto questo voluto per far conoscere il territorio del Monte Baldo».

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