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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Scontro medici di base-Regione, stop alla trattativa e stato di agitazione. Lanzarin: «Accuse ingiuste»

La Fimmg ha annunciato di aver abbandonato il tavolo di negoziazione per la riorganizzazione della sanità regionale, rimproverando Palazzo Balbi di «assenza di programmazione e di idee». Al sindacato ha replicato l'assessore veneto alla Sanità, che respinge le accuse

Tensione alle stelle in Veneto tra Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) e Regione. Al centro della trattativa c'è la riorganizzazione della sanità territoriale regionale e la figura del medico di base, ma il 12 febbraio il sindacato ha annunciato un nuovo stato di agitazione e abbandonato il tavolo, puntando il dito contro Palazzo Balbi, colpevole, secondo il sindacato, di non andare incontro alle necessità del personale sanitario, che spesso si trova a dover gestire un numero ingente di pazienti e pratiche a causa del numero ridotto di medici di famiglia rispetto al fabbisogno della cittadinanza. 

«Una proposta deludente che non risponde ai reali bisogni della popolazione: per una seria riorganizzazione delle cure territoriali la Regione Veneto dimostra, purtroppo, assenza di programmazione e di idee». Così la Fimmg spiega in una nota la decisione presa nelle scorse ore e prosegue: «In una fase cruciale della trattativa, di fronte a un nodo strategico per il futuro dell'Assistenza Territoriale, la necessità cioè di dare risposte efficaci alla popolazione attraverso la riorganizzazione degli ambulatori dei medici di Medicina Generale e il potenziamento del personale di studio, dalla Regione arriva una risposta inconsistente e lontana dalla vita quotidiana che si svolge negli studi dei medici di famiglia!
Alle nostre analisi e alle nostre proposte, ripetutamente avanzate, non sono seguiti segnali di apertura. Solo silenzio. Per questo, di recente, la Fimmg Veneto ha abbandonato il tavolo negoziale per il rinnovo dell''Accordo Integrativo Regionale (AIR), il cui ultimo testo, lo ricordiamo, risale al 2005! Per questo, seppur a malincuore, per la terza volta in pochi anni, il sindacato si vede costretto a proclamare lo stato d''agitazione».
Dalla Fimmg poi proseguono: «Le 7 ore settimanali, a fronte delle 14 da noi richieste, per ogni medico di Medicina Generale offerte dalla Regione per il personale amministrativo, come evidenziato nella bozza di proposta AIR arrivata a inizio dicembre, rappresentano un affronto al buon senso e una chiara dimostrazione di non aver compreso le criticità e di non volere proseguire nelle trattative».

«Come abbiamo già sottolineato - aggiunge il segretario regionale Maurizio Scassola - questa bozza è irricevibile e non può rappresentare una base di discussione per una vera, seria, operativa ed efficace riorganizzazione dell''Assistenza Primaria in Veneto. Un territorio in cui, giova ricordarlo, circa il 40% dei colleghi lavora in perfetta solitudine, senza personale di supporto! Un territorio, inoltre, orograficamente e demograficamente complesso con problemi socio-assistenziali specifici in cui ancora oggi l''offerta organizzativa è frammentata, inammissibile per un Paese che vuole dare accoglienza, ascolto, prossimità ed equità nelle cure. Siamo ormai esasperati da questa mancanza di idee e di coraggio.
In un territorio come quello del Veneto - prosegue il dottor Scassola - per prendere davvero in carico i bisogni dei cittadini e attivare efficaci percorsi di assistenza e cura è indispensabile alzare il livello dell''organizzazione. Bisogna mettere i medici di famiglia, specie i giovani medici neo inseriti e i colleghi in formazione, nelle condizioni di lavorare in sicurezza e dignitosamente, con personale amministrativo e infermieristico adeguatamente formato per svolgere compiti e funzioni sempre più complessi. Uno dei motivi della scarsa attrazione della Medicina Generale per le giovani generazioni è data proprio dallo scarso supporto organizzativo, strutturale e tecnologico! Sulla presenza del personale di studio si giocano la credibilità e la fattibilità di una vera presa in carico della persona. La proposta della Regione, invece, è carente, fuori dal tempo e lontana dai problemi quotidiani dei cittadini e dei loro medici di Medicina Generale. La battaglia della FIMMG Veneto è a difesa del cittadino e del Servizio Socio Sanitario Regionale».

La replica della Regione

Dalla Regione arriva invece la replica affidata all'assessore veneto alla Sanità, Manuela Lanzarin, che rispedisce le accuse al mittente: «Accusare la Regione di assenza di impegno programmatorio mi sembra profondamente ingiusto da parte della Fimmg alla quale, nonostante tutto, rinnovo la disponibilità della Regione a trattare e ragionare sulle questioni aperte, disponibilità che non sembra avere, al momento, la Fimmg, per un confronto su una reale riorganizzazione delle attività della medicina generale, aldilà delle dichiarazioni d’intenti».

Lanzarin non condivide la decisione del sindacato di abbandonare la trattativa: «Non è stata costruttiva ad esempio la decisione di abbandonare fin dall’inizio del confronto nello scorso mese di dicembre il Tavolo negoziale per il rinnovo dell’Accordo Integrativo Regionale (AIR), proprio nella fase di avvio della discussione che riguardava anche il tema del personale di supporto, sia infermieristico che di studio, che non è stato possibile analizzare in modo approfondito senza la presenza dell’interlocutore Fimmg a due incontri che sarebbero stati preziosi per proseguire il necessario approfondimento di quanto proposto. Come Regione abbiamo sempre avuto la disponibilità ad approfondire il tutto anche sul piano delle risorse pubbliche da investire.
Sulle risorse aggiuntive richieste – prosegue Lanzarin - avevamo comunque proposto un incremento come base della trattativa, con lo scopo di adeguare il contributo della medicina generale a fornire ai cittadini una medicina del territorio al passo con i bisogni dei cittadini nel cui interesse la FIMMG dichiara di impegnarsi».

L'assessore spiega le ragioni di Palazzo Balbi: «La Regione ha proposto una piattaforma negoziale – aggiunge Manuela Lanzarin - che aveva avuto la condivisione nella sua impostazione da parte di tutte le OO.SS. basata sui principi di equità, accessibilità e prossimità alle cure attraverso la realizzazione di forme organizzative della medicina generale sempre più adeguate per fornire risposta ai principali bisogni di salute della popolazione anche in contesti orografici differenti. Stupisce e dispiace che oggi si affermi la mancanza di idee e di programmazione».

Secondo la Regione, il superamento delle attuali forme organizzative per cui oggi ci sono ancora medici di medicina generale che lavorano singolarmente o in rete e associazioni, in favore di uno sviluppo delle cure primarie per cui i medici di medicina generale lavorino sempre di più insieme ed in forma coordinata al fine di garantire accesso all’assistenza e di raggiungimento dei risultati di salute eque all’interno della Regione, avrebbe rappresentato la principale finalità con cui si sono svolte finora le trattative sindacali, ma l’assenza dal Tavolo di negoziazione da parte della FIMMG non avrebbe reso possibile affrontare anche il tema delle risorse per finanziarie le misure previste per il rinnovo del Accordo Integrativo Regionale (AIR), per lo sviluppo di un sistema delle cure primarie integrato con quanto previsto anche dal e dalla componente 1 della Missione 6 del PNRR.
«La Regione del Veneto – conclude l’assessore - non ha mai fatto mancare la propria disponibilità al confronto per garantire uno sviluppo della medicina generale coerente con l’evoluzione dei bisogni ed i nuovi modelli organizzativi previsti dal DM 77/2022, e mantiene tale disponibilità senza alcuna preclusione».

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