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Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità Borgo Roma / Via Polveriera Vecchia

Accordo tra Comune e Provincia di Verona per la succursale del Liceo Artistico

Accolta la richiesta per il riuso temporaneo del fabbricato di Via Polveriera Vecchia

È stata accolta dalla giunta comunale di Verona la prima istanza per il riuso temporaneo di un immobile. Il fabbricato di Via Polveriera Vecchia 4 e 6 (edificio di proprietà di Fondazione Cariverona, concesso in comodato d'uso alla Provincia), diventa a tutti gli effetti sede succursale del Liceo Artistico Statale di Verona. Per qualche mese lo era già stato, ma solamente per rispondere all'esigenza impellente di avere più spazi in grado di assicurare il distanziamento degli studenti, rispettando così alle misure anticontagio. Ora, lo sarà in pianta stabile, grazie allo schema di convenzione siglato tra il Comune e la Provincia.

Come richiesto dalla Provincia, il riuso temporaneo è finalizzato all'allestimento di spazi per l'istruzione pubblica secondaria, così come di uffici funzionali all'attività scolastica. L’immobile al civico 6 ospiterà tre aule, due laboratori di disegno figurativo, una sala per l'emergenza Covid e un'aula per lo sdoppiamento delle materie curriculari. Per l’immobile situato al civico 4, la destinazione è invece ad uso uffici, in particolare della segreteria a supporto della didattica.

Il riuso temporaneo di immobili permette di attivare processi di rigenerazione urbana, di riqualificazione di aree degradate, di recupero e valorizzazione di immobili e spazi dismessi e favorire, nel contempo, lo sviluppo di iniziative economiche, sociali, culturali o di recupero ambientale. Per questo, il proponente che presenta istanza di autorizzazione al riuso temporaneo, assume l’impegno ad attuare obiettivi di interesse pubblico. «Con questa nuova procedura diamo una risposta tempestiva, oltre che temporanea, all'abbandono di tanti fabbricati - ha spiegato l'assessore all'urbanistica Ilaria Segala - In questo modo risolviamo due problemi in uno, da una parte il degrado di alcune aree che restano in stand-by finchè non si procede con il recupero vero e proprio degli edifici, dall’altro l’esigenza di spazi per finalità di pubblico interesse. Con un accordo tra le parti rendiamo fruibili gli spazi, a vantaggio dei quartieri che, per alcuni anni, quanti bastano ad arrivare alla riconversione effettiva degli immobili, non avranno più strutture vuote e fatiscenti ma vive e vitali».

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