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Pompili alla Gmg di Lisbona: «Generazione fragile e spaesata, ma lo sguardo di Dio libera»

Il vescovo di Verona ha incontrato gli oltre 1.200 giovani partiti dalla provincia scaligera per la Giornata mondiale della gioventù. «Vi auguro che possiate tornare dando un contributo significato alla società e alla Chiesa»

Per la sua prima Giornata mondiale della gioventù (Gmg) come vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili ha incontrato ieri, 4 agosto, per la prima volta gli oltre 1.200 giovani veronesi andati a Lisbona.

Nella chiesa di Nossa Senhora da Natividade, nella parrocchia di São José gestita dall’Opera don Calabria, Pompili ha svolto una riflessione sul Magnificat, il canto che intona la Madonna e che esprime tutta la gioia di chi si sente visitato da Dio. Ispirato al versetto evangelico «Maria si alzò e andò in fretta», che fa da filo conduttore alla Gmg 2023, Pompili ha affermato: «Nella casa di Elisabetta c'è l'incontro tra un'anziana signora e una giovane, Maria. La prima è stupita da una fanciulla che le si fa accanto e si prende cura di lei, la seconda letteralmente canta. La scienza ci dice che cantare fa bene anche a livello fisiologico e psicologico, ma c'è sempre meno gente che canta sotto la doccia o fischietta da solo. Ma come possiamo cantare se siamo in terra straniera, se non abbiamo un motivo?».
Pompili ha poi condiviso con i giovani veronesi una constatazione: «La vostra è una generazione fragile. È forse la prima che si accorge di essere spaesata, nessuno vi fa sentire a casa. Maria canta a squarciagola perché si è sentita guardata da Dio: Lui non è cieco, mi vede, mi riconosce. Abbiamo sostituito l'occhio di Dio con quello del Grande Fratello, che è davvero giudicante, che mette in competizione: lo sguardo di Dio invece è liberante».

Vescovo di Verona Domenico Pompili alla Gmg di Lisbona 2023

Di qui una considerazione che ha scosso i giovani veronesi: «La lode è il fine della nostra vita perché ci permette di godere di tutto quello che abbiamo: è il contrario dall'invidia, che è enfatizzata dal nostro mondo, il quale sembra tollerante invece è meschino perché abbiamo smarrito lo sguardo di Dio, che rende il mondo bello, incantato». E a questo punto Pompili ha sfidato i giovani con una domanda: «Chiedetevi: "rosicate" o cantate? Sentite lo sguardo amorevole del Dio di Gesù Cristo o di un Dio che ci sono fatti a nostra immagine e per questo giudicante? Prediligo i vincenti o mi impegno per la giustizia?».

«Già la vostra presenza qui a Lisbona costituisce un elemento di innovazione - ha concluso il vescovo - Vi auguro che possiate tornare da questo incontro mondiale dando un contributo significato alla società e alla Chiesa».

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