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Carcere di Montorio, tendenza al sovraffollamento: «537 detenuti per 338 posti»

I disagi della casa circondariale sono stati portati all'attenzione del consiglio comunale dal garante don Carlo Vinco. E per l'8 marzo, due iniziative dell'associazione Sbarre di Zucchero

Sovraffollamento, aumento dei disagi e purtroppo anche dei suicidi. I problemi del carcere di Montorio, già denunciati in questi mesi da associazioni, polizia penitenziaria e detenuti, sono stati portati all'attenzione dei consiglieri comunali di Verona dal garante dei diritti delle persone private della libertà personale don Carlo Vinco. Il garante ha esposto la sua relazione annuale durante la scorsa riunione del consiglio. Una riunione dove sono state approvate anche delibere e ordini del giorni.

La seduta si è aperta con il ricordo in aula della figura dell'ex consigliere ed ex assessore comunale Enzo Cavarzere, deceduto a maggio 2022. A darne memoria è stata la ex consigliera emerita Maria Rosa Udeschini.

Tra le delibere approvate, il Consiglio comunale ha dato il via libera con 28 voti favorevoli e 2 astenuti al regolamento per la disciplina delle attività di acconciatore, estetista, tatuaggio e piercing. Il documento recepisce le normative vigenti in ambito nazionale e regionale ed è stato illustrato all’aula dall’assessore al commercio Italo Sandrini.
Nel Comune di Verona è stato fino ad oggi in vigore un regolamento approvato nel 1996, oramai quasi totalmente superato per le diverse sopravvenute disposizione normative. In particolare è stato importante procedere alle modifiche per tutelare, nel rispetto delle facoltà regolamentari comunali, la salute dei cittadini in tema di tatuaggio e piercing, mediante una disciplina uniforme su tutto il territorio regionale, in assenza di una normativa nazionale specifica.

Approvato con 21 voti favorevoli e 1 contrario l'ordine del giorno della consigliera comunale di Traguardi Beatrice Verzè attraverso il quale il consiglio comunale invita il Governo nazionale a sostenere ogni attività volta a chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza.
Approvato all’unanimità, con 25 voti favorevoli, anche l'altro ordine del giorno della consigliera Verzè con cui il consiglio comunale invita il Governo Meloni ad approvare la proposta di legge supportata dal comitato civico "Voto dove Vivo" che va nella direzione di modificare le procedure elettorali e consentire l'esercizio del diritto di voto a cittadini e cittadine fuorisede in occasione delle elezioni per il rinnovo di Camera, Senato e Parlamento europeo, nonché per le consultazioni referendarie.
Respinta, con 20 voti contrari e 5 favorevoli, la mozione del consigliere della Lega Nicolò Zavarise che sul tema della sicurezza cittadina impegnava l'amministrazione ad attivare provvedimenti urgenti, al fine di prevenire ed eliminare i pericoli che minacciano l’incolumità e l’integrità fisica delle persone nonché a prevenire e contrastare fenomeni di illegalità.

Ma il momento più importante del consiglio comunale di giovedì scorso, 29 febbraio, è stato l'illustrazione della relazione annuale del garante dei detenuti don Carlo Vinco.
In positivo a Verona è emersa la riapertura della dell’infermeria del carcere di Verona, con alcune stanze per l’accoglienza di detenuti per un periodo di osservazione psichiatrica là dove se ne evidenzia la necessità. E positivo anche il cambio dell’orario di apertura o chiusura delle celle per far uscire dalle stanze di reclusione per più ore chi è impegnato in attività lavorative e scolastiche.
Diverse poi le novità registrate nel 2023 nella struttura di Montorio. La prima è stata il cambio di direzione: dopo 10 anni la direttrice Bregoli è stata trasferita al carcere femminile di Venezia e al suo posto è subentrata Francesca Gioieni proveniente da varie esperienze di direzione tra Brescia, Trento, Bolzano. Gioieni sta avviando un cambiamento importante soprattutto in ambito formativo, sia per supplire alla mancanza di attività lavorative e sia per preparare molti detenuti a possibilità lavorative qualificate dentro il carcere e per dopo la detenzione.
A metà anno il cappellano Fra Alberto è stato sostituito da Fra Paolo. Ruolo, quello del cappellano, storicamente molto significativo in un carcere come Montorio per la conoscenza dei detenuti e per le relazioni che riesce a creare.
Altra novità è stata la riapertura della sesta sezione, quella deputata alla prima accoglienza dei detenuti per le visite sanitarie e le prime osservazioni. È l’infermeria del carcere e ha alcune stanze per l’accoglienza di persone per un periodo di osservazione psichiatrica ed è adiacente agli ambulatori medici. Versava in uno stato di grave degrado e ora è completamente rinnovata.
Inoltre, è stata rinnovata la regolamentazione delle sezioni per l’orario di apertura o chiusura delle celle secondo il principio di far uscire dalle stanze di reclusione per più ore chi è impegnato in attività lavorative e scolastiche, mantenendo però un regime di maggior chiusura delle celle evitando il trascorrere per varie ore nel solo spazio del corridoio, come avveniva fino a pochi mesi fa.
Non mancano però i problemi nel carcere e il principale è il sovraffollamento. «Il 2023 si è chiuso con la presenza a Montorio di 537 persone, mentre nel 2022 erano 530 e nel 2021 erano 482 - ha precisato Vinco - L’incremento costante di persone va naturalmente a gravare sul numero sempre più in esubero rispetto ai 338 posti disponibili della struttura. La tendenza al sovraffollamento è un fenomeno nazionale con una progressione preoccupante rispetto agli anni precedenti: se alla fine del 2022 la popolazione detenuta in Italia era aumentata di circa 2mila unità rispetto a dicembre del 2021, l’aumento registrato al 30 dicembre 2023 è esattamente del doppio, con circa 4mila persone detenute in più. L’indice attuale dell’affollamento delle carceri italiane è del 127%».
Ed oltre al sovraffollamento, in questi mesi si è parlato tanto dei suicidi. Nel 2023, si sono registrate 5 morti nel carcere di Montorio. Un detenuto risulta morto per cause naturali. Un altro è morto per probabile abuso di farmaci e non è certo che si sia trattato di un suicidio. E tre persone si sono invece tolte la vita impiccandosi.
Per superare il disagio della detenzione una soluzione è l'attività lavorativa, ma sono ancora troppo pochi i detenuti che possono lavorare. Attualmente funzionano due laboratori di Quid, una falegnameria, il forno per la produzione di dolci e il laboratorio al femminile per la produzione di marmellate. Sono attività che riguardano purtroppo un numero esiguo di persone impegnate rispetto alle necessità. Accanto ai corsi istituzionali tradizionali di alfabetizzazione, di diploma di terza media, di liceo, di scuola alberghiera e di corso per odontotecnici, sono stati attivati dei percorsi di formazione previsti dal programma regionale gol (garanzia di occupabilità dei lavoratori) che prevedono 160 ore di formazione in aula e di tirocini remunerati. Fino ad ora sono stati avviati percorsi per manutenzione del verde, cucina, segreteria e amministrazione, logistica e magazzino. E a fine 2023 è stato anche stipulato un accordo quadro a convenzione con Comune di Verona e università per sostenere gli studenti iscritti a corsi universitari.
Il garante ha infine menzionato le visite istituzionali compiute durante l’anno ed ha ricordato il tavolo di lavoro avviato dall’assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi, dall'assessora alle politiche sociali Luisa Ceni e dall'assessore al terzo settore Italo Sandrini, per creare i presupposti di un’integrazione tra ex detenuti e territorio. L’obiettivo è quello di raccogliere e mappare i bisogni del carcere e tradurli in proposte concrete, coinvolgendo il volontariato e le sue numerose associazioni in percorsi, iniziative e progetti di formazione, nella realizzazione di corsi e cicli di incontri da realizzarsi con continuità e presenza.

E a proposito di carcere, si avvicina l'8 marzo, festa della donna. Per l'occasione, l'associazione Sbarre di Zucchero ha organizzato una raccolta di make-up e prodotti per l’igiene personale da destinare alle detenute della sezione femminile. La raccolta ha prodotto ottimi frutti, grazie alla generosità di alcune persone ed alla donazione del gruppo Rossetto. Venerdì prossimo, il materiale raccolto sarà portato all’interno dell'istituto dalla consigliera comunale Patrizia Bisinella.
E nel pomeriggio dell'8 marzo, dalle 16 alle 18, presso la sala del Liston 12, in Piazza Bra a Verona, Sbarre di Zucchero ha organizzato un incontro pubblico, in collaborazione con Demos ed Azione Comunitaria, dal titolo "Donna fragile: scarto dello scarto".

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