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«Ai vigili del fuoco servono tutele Inail e migliori dispositivi di protezione»

Durante un'assemblea sindacale nel comando di Verona, l'Fp Cgil dei vigili del fuoco ha ribadito le necessità di salute e sicurezza degli operatori che ogni giorno sono esposti a sostanze nocive

Inserimento dei vigili del fuoco tra i lavoratori tutelati dall'Inail e migliore dispositivi di protezione individuale. Due richieste che a livello nazionale sono avanzate dal sindacato Fp Cgil dei vigili del fuoco e che sono state rilanciate a livello locale durante un'assemblea sindacale organizzata martedì scorso, 10 ottobre, nel comando scaligero e legata al progetto "Particella Pazza".

Assemblea particella pazza vigili del fuoco

All'incontro ha partecipato un buon gruppo di pompieri scaligeri, i quali ogni giorno sono esposti a sostanze chimiche, prodotti della combustione e amianto durante i loro interventi di soccorso. E questa esposizione ad elementi altamente inquinanti a lungo termine può provocare malattie debilitanti, cardiovascolari e tumorali.

Ai vigili del fuoco scaligeri sono stati esposti i risultati di studi scientifici che dimostrano la possibilità di assorbire sostanze nocive durante un turno di lavoro nonostante l'uso dei dispositivi di protezione individuale. Dispositivi che spesso sono insufficienti perché dopo l'esposizione a sostanze pericolose sarebbe necessaria la sostituzione con indumenti puliti e sanificati frequentemente.

All'assemblea, oltre ai rappresentati della Fp Cgil, ha partecipato anche una delegata di Inail, la quale ha parlato dell'attività dell'ente e degli studi che effettuano per il riconoscimento delle malattie professionali. Ma i lavoratori dei vigili del fuoco non sono seguiti da Inail e questo non permette il riconoscimento delle malattie professionali ai pompieri.

Il sindacato ha quindi ribadito che «solamente attraverso l'inserimento dei pompieri nelle tutele dell'Inail si possa arrivare al riconoscimento delle malattie professionali causate dall’esposizione quotidiana dei lavoratori a sostanze contaminanti per l'organismo», aggiungendo la necessità di un miglioramento della qualità e della quantità dei dispositivi di protezione individuale. «Si ritiene determinante che le procedure di decontaminazione dei lavoratori, da attuare immediatamente dopo la fine dell’intervento e comunque prima di salire sui mezzi per rientrare nelle sedi di servizio - ha concluso il sindacato - siano standardizzate e diventino obbligatorie».

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