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Raduno di giovani al Rifugio Chierego, Cai rettifica e si scusa: «Non era rave party»

La sezione veronese del Club alpino italiano precisa la sua posizione ma ribadisce «nel modo più fermo la propria contrarietà» a questo genere di eventi in ambiente montano

La sezione Cai di Verona ed i gestori del Rifugio Chierego restano divisi sugli eventi con musica da discoteca ad alto volume organizzati nel rifugio sul Monte Baldo. Ma almeno su un dettaglio concordano: quelle feste non erano rave party. E per aver utilizzato quell'espressione, il Cai scaligero si è scusato.

La sezione veronese del Club alpino italiano ha ribadito «nel modo più fermo la propria contrarietà» all'evento organizzato il 19 febbraio scorso nel Rifugio Chierego. In quell'occasione, attraverso un dj set, molti giovani hanno potuto ballare e divertirsi nel rifugio ascoltando musica elettronica. Una festa che per al Cai non è sembrata consona al contesto montano, come spiegato dal socio Emanuele Brunelli.
Ma nelle motivazioni espresse da Brunelli è stata inserita l'espressione "rave party". Un utilizzo del termine che il Cai di Verona ha riconosciuto essere stato «improprio e in senso lato, senza alcun intento offensivo o diffamatorio sia nei confronti degli organizzatori dell'evento che dei partecipanti».
E nella rettifica condivisa dal Cai si legge ancora: «Tale espressione è stata utilizzata non certo in senso tecnico ma con l'intento di sintetizzare concettualmente un evento del tutto inadeguato e fuori luogo rispetto al luogo in cui si è svolto. L'evento organizzato dal gestore del Rifugio Chierego va più correttamente definito come un raduno di giovani per partecipare ad un evento comprendente, oltre la consumazione di bevande ed alcolici, anche l'ascolto di musica fuori dai locali del rifugio stesso. L'uso dell'espressione "rave party" risulta pertanto infelice e non appropriato in relazione all'evento organizzato dal Rifugio Chierego e la sezione Cai, per tale ragione, si scusa».

Cai Verona ha precisato il suo pensiero, ma non ha fatto marcia indietro. E neanche Alberto Bullio, che insieme ad altri gestisce il Rifugio Chierego, ha rivisto la sua posizione, ma si è detto disponibile ad «organizzare un incontro nel quale poter esporre gli eventi che intendiamo realizzare nel corso dell’anno con l’obiettivo di poter avvicinare i giovani alla montagna e al nostro meraviglioso Monte Baldo». Posizione che anche il deputato veronese di Forza Italia Flavio Tosi ha condiviso. «La montagna deve accogliere eventi per giovani, con delle regole e un codice comportamentale rispettoso dell'ambiente e della natura - ha dichiarato Tosi - Vietare non mi sembra giusto. L'evento organizzato al Rifugio Chierego sul Monte Baldo non era un rave party. Non c’è nulla di male nel bersi una birra o uno spritz e stare in compagnia. Eviterei atteggiamenti fondamentalisti. E credo invece che serva aprirsi e creare un codice di condotta per gli eventi nel rispetto dell’ambiente».

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