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Comitato anti-discariche di amianto: «Dobbiamo aspettare un disastro ambientale?»

Gli attivisti scrivono ai sindaci dei Comuni veronesi che potrebbero essere danneggiati se venisse attivato il sito di stoccaggio dei rifiuti a Ca' Balestra

Convinto che in solitaria il proprio agire sia meno efficace e che il problema ambientale non si riduca ad una cava o ad un piccolo lembo di terra, Il comitato contro la discarica di Ca' Balestra offre e cerca solidarietà con chi non vuole l'attivazione di nuovi impianti di stoccaggio di rifiuti contenenti amianto.

Il comitato è concentrato nello scongiurare il via libera della Regione Veneto alla discarica di amianto nel territorio di Ca' Balestra, a Valeggio sul Mincio, ma è vicino anche ai cittadini di Villafranca di Verona che si trovano nella stessa situazione, perché come a Ca' Balestra anche a Caluri è potenzialmente attivabile un sito di stoccaggio simile. Ma il comitato è andato anche oltre il confine regionale, che non è poi così distante, schierandosi anche al fianco degli abitanti di Marmirolo, nel Mantovano, dove è stata progettata una discarica di amianto in una ex cava della frazione di Pozzolo.

Dall'altra parte, il comitato anti-discarica di Ca' Balestra è alla ricerca di nuovi alleati per allargare il fronte dei contrari ai progetti previsti nel Veronese. Nei giorni scorsi, sono stati contattati con una lettera i sindaci dei 16 Comuni veronesi che rientrano nelle zone di alta pianura e ricarica delle falde acquifere, ovvero quei territori che potrebbero essere danneggiati dalla discarica nella frazione di Valeggio. I Comuni contattati sono quelli di Arcole, Buttapietra, Castel d’Azzano, Isola della Scala, Mozzecane, Oppeano, Povegliano Veronese, San Bonifacio, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, Sommacampagna, Sona, Verona e Zevio e a tutti è stata segnalata la pericolosità contenuta nel Piano regionale di rifiuti, ovvero la deroga alla realizzazione di discariche di amianto nelle zone di ricarica delle falde acquifere. Ai primi cittadini, il comitato ha ricordato anche il parere contrario alle discariche espresso dalla Provincia di Verona ed ha chiesto di compattarsi per chiedere alla Regione di cancellare questa deroga e di predisporre uno studio in grado di localizzare siti in cui attivare discariche di amianto che non siano in zone di ricarica delle falde acquifere o in zone instabili, esondabili e alluvionabili. Inoltre, il comitato vorrebbe che la Regione finanziasse uno studio che valuti le alternative oggi esistenti al conferimento in discarica di rifiuti contenenti amianto. «L'assurdità della deroga di consentire la realizzazione di discariche di amianto in zone instabili, esondabili ed alluvionabili assume risvolti ancora più allarmanti e drammatici proprio in questi giorni di allerta rossa in Veneto per il maltempo - hanno commentato i due portavoce del comitato Tatiana Facincani e Gianni Bertaiola - Prevenire è meglio che curare, o dobbiamo aspettare un disastro ambientale?».

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