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Domenica, 28 Aprile 2024
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Cassazione: «In caso di maternità surrogata, solo padre biologico è genitore»

Depositata la sentenza che ribalta la decisione del 2018 della Corte d'Appello di Venezia, la quale aveva imposto al sindaco di Verona di riconoscere due padri come genitori di un bambino

Ieri, 30 dicembre, è stata depositata la sentenza con cui la Corte di Cassazione a sezioni riunite ha ribaltato una decisione della Corte di Appello di Venezia sulla gestazione per altri. La Suprema Corte ha stabilito che all'anagrafe può essere registrato come genitore solo il padre biologico di un bambino nato attraverso la maternità surrogata. Un caso in cui era stato coinvolto l'allora sindaco di Verona Federico Sboarina, il quale si era rifiutato di riconoscere che un bimbo avesse due padri.

Il bambino al centro di questa disputa legale è nato nel 2015 in Canada attraverso la gestazione per altri. Due uomini veneti, sposati in Canada, hanno deciso di avere un figlio. Uno dei due ha quindi donato il seme e una donna ha donato l'ovulo. Il bimbo è stato concepito, è nato ed è stato cresciuto dalla coppia di uomini, i quali risultano per la legge canadese i suoi genitori. In Italia, però, l'unico genitore del bambino è l'uomo che ha donato il seme, cioè il padre biologico. E quando a Verona è stato chiesto di correggere il documento del minore, riconoscendo la genitorialità a entrambi i padri, il sindaco si è opposto. Contro la decisione di Sboarina, si espressero nel 2018 i giudici della Corte di Appello di Venezia. Ora però quella sentenza è stata ribaltata dalla Corte di Cassazione, che però riconoscere all'altro membro della coppia la possibilità di poter adottare il piccolo.

La coppia non ha rilasciato dichiarazioni ma il loro avvocato, Alexander Schuster del foro di Trento, ha commentato la sentenza su Facebook: «Le sezioni unite hanno dato prova di avvicinarsi alla questione della gestazione per altri con grande rispetto e delicatezza - ha scritto Schuster - Sono stati affrontati gli argomenti sollevati dalle parti, riconoscendo ad ognuno il proprio peso, senza nascondersi dietro enunciazioni apodittiche o superficiali. È bene che sia stato confermato anche come l’orientamento sessuale non assuma alcun peso quando si parla di figli e genitorialità: un’affermazione ovvia, ma sfortunatamente ancora necessaria. E vi è un’importante passo avanti in questa decisione: il genitore biologico non potrà più bloccare le domande di adozione e mettere alla porta il genitore intenzionale, un potere che viene superato se contrario all’interesse del minore. Di fatto, si tratta del superamento di una vecchia norma di legge. Rimangono, però, inevase alcune questioni: i tempi lunghi delle adozioni, tutt’altro che celeri in molti, troppi tribunali, così come la protezione del nato quando il genitore intenzionale muore prima di aver realizzato l’adozione. Per ora l’Italia offre lo strumento dell’adozione coparentale, strumento che reputo ancora insufficiente. Sta comunque al Parlamento offrire uno strumento adeguato e migliore, come richiesto dalla Corte Costituzionale nel 2021 proprio nel caso riguardante questa famiglia veneta».

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