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Consumatori 24 mette in guardia gli utenti: «Attenzione alle bollette gonfiate da consumi prescritti»

L'associazione afferma di aver ricevuto numerose segnalazioni secondo le quali molte società di gestione di servizi non avrebbero applicato in modo corretto i conteggi nelle bollette

Dal 1° gennaio 2020 sulle bollette di gas, luce ed acqua è stata applicata la prescrizione biennale e chi riceve dunque una bolletta che riguarda consumi più vecchi di due anni, può contestarla e richiedere una verifica alla società erogatrice del servizio. È l'associazione Consumatori 24 a ricordare questo cambiamento avvenuto oramai 2 anni fa, la quale però richiama l'attenzione su numerose segnalazioni che le sarebbero state inoltrate dagli utenti, secondo le quali molte società di gestione di servizi non avrebbero applicato in modo corretto i conteggi nelle bollette, facendo emergere la sopracitata prescrizione. 

L'associazione spiega che l'unico modo in cui essa può interrompersi è con l’invio da parte della società di una formale lettera di diffida attraverso una modalità tracciabile (mezzo raccomandata A/R o pec). L'azienda erogatrice, oltretutto, «è tenuta ad informare l’utente, contestualmente all’emissione della bolletta o comunque almeno 10 giorni in anticipo rispetto alla scadenza dei termini di pagamento, in modo completo e trasparente, della possibilità di eccepire la prescrizione. Deve inoltre mettere a disposizione un modulo per comunicare la volontà di non pagare la bolletta».

Tutto ciò però spesso non succederebbe e i consumatori si rivolgono ad associazioni a difesa degli stessi o ad avvocati per far valere i propri diritti. «Questo perché senza alcuna chiara informazione, più spesso di quel che si pensa, vengono inoltrate da parte delle società documenti per consumi il cui valore è ormai prescritto, ma che gonfiano sensibilmente l’importo finale della fattura. Sembrerebbe essere evidente la disattenzione, la mancanza di controlli e di verifiche da parte dei gestori e grandi sono i disagi che ne scaturiscono poiché il malcapitato consumatore, dopo bonari ma vani tentativi di risoluzione della problematica attraverso formali richieste di ricalcolo - senza contare che alcuni gestori, persino, nel pretendere pagamenti oltre i nuovi termini di prescrizione, avrebbero addebitato agli utenti la responsabilità della mancata lettura dei contatori - è costretto dunque a rivolgersi a dei professionisti».

L’Associazione Consumatori24 è stata particolarmente attiva sull’argomento nell’ultimo periodo con varie vertenze nelle province di Treviso, Vicenza e Verona e confida in una risoluzione nel prossimo futuro: «Visti anche gli aumenti imposti sulle utenze, si auspica ad una normativa che possa regolare tali richieste da parte dei gestori, un intervento al fine di evitare che, dopo mesi di dinieghi per il ricalcolo di una mera bolletta, gli utenti si ritrovino costretti a richiedere l’intervento di professionisti a loro carico, vista l’approssimazione dei calcoli da parte del fornitore che erroneamente emette la fattura, sarebbe opportuno riconoscere oltre alla rettifica della bolletta, il danno emergente al consumatore».

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