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La storia del costruito veronese tra '800 e '900 in un unico sito: Arcover

Il portale rende accessibili a tutti più di 15mila documenti digitalizzati e geo referenziati del patrimonio archivistico della città. Un progetto sostenuto da Fondazione Cariverona e coordinato da Agile, con la supervisione scientifica dell'università di Padova

È online il portale Arcover.it, il "Google Maps" della storia del costruito veronese tra '800 e '900. Il sito rende accessibili a tutti più di 15mila documenti digitalizzati e geo referenziati del patrimonio archivistico della città. Un progetto sostenuto da Fondazione Cariverona e coordinato da Agile, con la supervisione scientifica dell'università di Padova. La presentazione del portale al pubblico si terrà domani, 3 dicembre, alle 17 nella sede dell'Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere in Via Leoncino, 6. Ieri, però, c'è stata un'anteprima nella sede di Fondazione Cariverona.

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Il sito è il risultato dei tre anni di lavoro del Progetto Arcover (Archivi del Costruito del Territorio Veronese in Rete), sostenuto da Cariverona e guidato da un team di giovani architetti e ingegneri, con il coordinamento dell'associazione capofila Agile e la supervisione scientifica del dipartimento di ingegneria civile, edile ed ambientale dell'università di Padova. Il portale raccoglie e documenta, in un unico e innovativo sito web, la storia del costruito veronese tra Otto e Novecento: una grande operazione culturale e di divulgazione per la città e per l’intera comunità scientifica internazionale. Uno strumento per navigare in due secoli di storia urbanistica della città, attraverso la mappatura e la georeferenziazione sul territorio del prezioso patrimonio documentale conservato negli archivi storici, pubblici e privati, di Verona, unitamente alle fonti di enti ed istituzioni culturali veronesi.

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Più di 15mila documenti indicizzati, catalogati, scansionati, digitalizzati e georeferenziati, suddivisi tra carteggi, immagini e fotografie, cartografie e mappe, disegni tecnici e progetti e ben 180 tra libri e riviste, resi interamente accessibili e scaricabili in formato digitale.

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Concordi nel riconoscerla come una grande operazione culturale per la città, per gli studiosi, per i tecnici, per gli amministratori e per tutta la comunità internazionale, alla presentazione erano presenti tutti i protagonisti e gli enti coinvolti nel progetto: Filippo Manfredi, direttore Fondazione Cariverona; Federico Sboarina, sindaco di Verona; Michele De Mori, architetto, presidente di Agile e coordinatore del progetto Arcover Angelo Bertolazzi, responsabile scientifico del progetto Arcover; Chiara Bianchini, direttrice Archivio di Stato di Verona; Vincenzo Tinè, soprintendente di Verona, Vicenza e Rovigo; Claudio Carcereri De Prati, presidente Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere; Enzo Agostino Righetti, consigliere Consorzio Zai; e Michelangelo Savino, ordinario dell'università di Padova.

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Il portale diventa ora il centro di riferimento online per la raccolta e la documentazione, in grado di mettere in rete, integrare e diffondere archivi sia pubblici sia privati. Un sistema informativo che promuove e valorizza la ricerca, la conoscenza, la divulgazione e la valorizzazione dei fondi archivistici del costruito veronese rispetto ai temi legati al territorio, alla cartografia, alle infrastrutture e al patrimonio edilizio, ma che persegue anche l'attenta e consapevole custodia sia del patrimonio archivistico, in parte a rischio dispersione sia, in prospettiva, di quello costruito.

Al progetto hanno aderito anche l’Associazione Archivio Piero Gazzola, Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, il Consorzio Canale Camuzzoni che hanno messo a disposizione i propri fondi archivistici anche per ulteriori sviluppi futuri del portale web. Il Progetto gode, inoltre, del patrocinio della Provincia di Verona, dell’Ordine architetti di Verona, dell’Ordine ingegneri di Verona, del Collegio dei geometri, dell’Ordine dottori agronomi e forestali, di Ance, Esev e dell'associazione Ivres.

Il portale è pensato per tutti: cittadini appassionati, studiosi, tecnici, studenti, ma anche pubbliche amministrazioni perché strumento capace di dare un contributo alla governance e alla pianificazione dei processi di sviluppo del territorio. Di immediata consultazione, consente oltre alla ricerca per parola chiave e alla navigazione per sezioni, la ricerca innovativa su mappa: identificato l’edificio-oggetto di interesse, e una volta definito il periodo di indagine, si può procedere per successivi dettagli e trovare tutta la documentazione inerente all’oggetto, completo delle rispettive informazioni sull’archivio di riferimento.
Sei le sezioni del sito navigabili: alla voce Archivi troviamo gli oltre 15mila documenti (fotografie/cartografie/mappe/immagini/disegni tecnici e progetti) che descrivono il territorio veronese, con particolare attenzione al patrimonio del costruito tra Otto e Novecento, provenienti dall’Archivio Generale del Comune, dall’Archivio di Stato e da quello del Consorzio Zai. Punto di forza del portale è la sezione Cartografie con, al momento, dodici mappe georeferenziate utili a confrontare e sovrapporre l’immagine del passato con le mappe attuali: sarà possibile vedere immediatamente, a video, come si sia evoluto ed urbanizzato non solo il Centro storico, ma l’intero Comune di Verona, da Cadidavid a Mizzole. Nella sezione Biblioteca sono, invece, scaricabili in formato digitale 180 pubblicazioni provenienti dalle biblioteche veronesi, in particolare dall’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere. L’indagine sul singolo edificio può essere allargata a tematiche o a zone geografiche: seguendo i Percorsi proposti si navigherà, invece, per grandi temi intrecciando i diversi materiali archivistici presenti sul sito. Ricca la sezione delle Mostre con il materiale delle sette esposizioni - per un totale di quindici allestimenti itineranti - realizzate in questi tre anni. Sarà possibile, inoltre, consultare l’anteprima dei Quaderni monografici degli Archivi Veronesi accompagnati da saggi scientifici di approfondimento.

Il lavoro di costruzione del sito è stato preceduto da una campagna di digitalizzazione della documentazione archivistica, i cui file sono stati poi consegnati agli archivi di riferimento in modo da essere messi immediatamente a disposizione degli utenti nelle sale studio. Stiamo parlando di 87.063 documenti scansionati, tra cui quelli che sono stati selezionati per il sito Arcover.

Presentazione ARCOVER-2

«Sono tre gli aspetti fondamentali di questo portale come prima tappa del progetto Arcover - hanno spiegato Michele De Mori e Angelo Bertolazzi - Innanzitutto, quello di aver creato una fattiva sinergia tra importanti realtà culturali veronesi che hanno messo a disposizione il loro patrimonio perché potesse essere digitalizzato e integrato per una più immediata consultazione su diversi fondi. Quindi, il fronte della divulgazione culturale a tutti: i documenti escono dagli archivi e parlano alle persone, a un pubblico variegato di studenti, studiosi, tecnici e amministratori pubblici. Infine, l’approccio innovativo del portale, che parte dalla mappatura georeferenziata dei luoghi e dalla realtà del costruito, per arrivare alle fonti documentali conservate negli archivi cittadini».
«Attraverso l'indagine dei materiali d'archivio - ha aggiunto Michelangelo Savino dell'università di Padova - è possibile gettare le basi per operare in maniera più consapevole ed efficacie nel paesaggio naturale così come quello costruito».
«Il progetto Arcover permette un'operazione culturale di ampio respiro - ha commentato Chiara Bianchini - Consente ad una vasta utenza di entrare in contatto con la preziosa documentazione conservata presso l’Archivio di Stato di Verona che custodisce la memoria della città, in trentadue chilometri di metri lineari. Poter visualizzare le mappe del Catasto Austriaco e Italiano rappresenta, ad esempio, una piccola ma importante occasione per conoscere il patrimonio della città dell’Adige».
«Il portale consente un maggiore livello di conoscenza sia del patrimonio archivistico sia di quello costruito, mettendoli finalmente in diretta correlazione - ha detto il soprintendente Vincenzo Tinè - L’innovazione e le potenzialità del progetto sono evidenti e, in una più ampia scala territoriale, pressoché infinite. La documentazione già digitalizzata consente numerose ricerche tematiche e approfondimenti e pone l’attenzione sul ruolo e sull’importanza del patrimonio costruito più recente, in relazione allo sviluppo della città e alla sua componente storico-testimoniale e paesaggistica».

Infine, fanno parte del gruppo operativo del progetto Arcover: Michele De Mori, coordinatore progetto; Angelo Bertolazzi, responsabile scientifico; la consulenza storica è affidata a Marco Cofani e Silvia Dandria; responsabile tecnico è Davide Rizzi; responsabile georefenziazione, Johnny Nicolis, mentre il supporto informatico è di Enrico Mischi e Nicolas Nicolis, le grafiche sono di Emilia Quattrina e Nicolò Tedeschi; i modelli 3D sono opera di Leonardo Milazzo. E la realizzazione del sito web è di Webmotion.

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