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Anagrafe di Verona, restauro completato: «Lo abbiamo rimesso a nuovo»

I lavori avevano preso il via nel marzo 2019 e si sono fermati solamente per il lockdown, mentre gli uffici comunali hanno continuato ad operare senza interrompere mai i servizi

Un intervento a 'cuore aperto', con gli uffici sempre operativi anche durante i cantieri. È così che si è messa mano al restauro completo del palazzo dell'Anagrafe di Verona in via Adigetto, centro nevralgico dei servizi di front office della città, con un'affluenza media di 400 utenti al giorno e in cui lavorano 170 dipendenti. Ora gli uffici aperti al pubblico si presentano completamente nuovi, sicuri ed efficienti.
Iniziati nel marzo 2019, i lavori si sono definitivamente conclusi poche settimane fa, a metà ottobre. Il cantiere, sospeso solo durante il lockdown, non ha mai interrotto i servizi ai cittadini e nemmeno quello degli uffici, con i dipendenti che per mesi hanno lavorato in stanze provvisorie, ‘stringendo’ le scrivanie o ricevendole in prestito da altri settori comunali.
Questo perchè nessuno dei 5 piani di cui è composto lo stabile è stato risparmiato dalla ristrutturazione, compreso l'archivio al seminterrato, che anzi è stato oggetto di uno dei cantieri più rilevanti per messa in sicurezza degli spazi e dell'ingente materiale documentale che vi è conservato.
Risale al dicembre 2016 l’episodio in cui un pezzo di soffitto è ceduto dal terzo piano. Le verifiche successive avevano confermato che il solaio versava in condizioni critiche in diversi punti, per un problema diffuso in più locali. A fine 2017 quindi, l’Amministrazione ha approvato a bilancio la somma di 800 mila euro per un intervento massiccio, con l’ obiettivo principale di mettere in sicurezza l’edificio, a cominciare dai solai.

Si è deciso inoltre di apportare anche quelle migliorie richieste da uno stabile datato anni ’60. Pavimenti nuovi quindi, ma anche impianti di illuminazione con luci a led e adeguamento antincendio dell’archivio interrato.

Anagrafe di Verona: prima e dopo i lavori

I lavori sono stati realizzati con una sorta di cantiere mobile che si spostava da un piano all’altro cercando di arrecare minori disagi possibili ai dipendenti.

Principali interventi

Anzitutto i solai, vista la pericolosità riscontrata dai rilievi effettuati dopo il cedimento avvenuto a fine 2016. Vista l'importanza dell'attività di front-office ai cittadini, si è scelto un sistema di realizzazione molto veloce, certificato e posato a secco e in aderenza al solaio esistente e costituito da pannelli in cartongesso rinforzati e orditura metallica in acciaio zincato. Quindi l'illuminazione; le vecchie luci sono state sostituite con nuovi corpi illuminanti ledi a risparmio energetico, anti abbagliamento e adatti per ambienti di lavoro.

Al terzo piano sono stati rifatti tutti i serramenti interni e una nuova pavimentazione. Ristrutturato anche l'ufficio al piano terra che ospita il Turismo sociale.

Archivio interrato

Il 10% dell'importo complessivo dell'opera è servito per adeguare i locali dell'archivio. Se per i piani superiori non sono stati trascurati gli elementi scenografici, come tinteggiatura e nuovi arredi laddove necessari, il cuore tecnologico del progetto è stato fatto al piano meno uno. È tra i faldoni che ripercorrono la storia dei cittadini veronesi che è stato messo a punto il nuovo impianto di rilevazione antincendio e di estinzione a protezione della documentazione depositata. Adeguato anche l'impianto di illuminazione, con l'installazione di un sistema di sicurezza che si attiva automaticamente in caso di emergenza. Infine, per migliorare l'impianto di estinzione incendi è stato realizzato un nuovo allaccio all'acquedotto comunale.

Lunedì il sopralluogo del sindaco Federico Sboarina e dell’assessore ai Lavori pubblici Luca Zanotto, per verificare il risultato dell'opera. Era presente anche il presidente della commissione consiliare Sicurezza Roberto Simeoni.

«Qui ci lavorano circa 170 dipendenti comunali, molti dei quali a contatto diretto con il pubblico – ha detto il sindaco -. La loro incolumità è imprescindibile, così come la sicurezza dei circa 400 cittadini che ogni giorno si recano al front-office. È importante che l’ambiente di lavoro sia confortevole e dotato di standard che rispondono ai criteri di efficienza e risparmio energetico. Il palazzo dell'Anagrafe riveste un ruolo strategico per il Comune, lo abbiamo rimesso completamente a nuovo e lo abbiamo fatto in tempi davvero brevi, considerata l'emergenza Covid e la presenza di un cantiere dinamico. Uno sforzo economico importante, ma che andava fatto».

«L’episodio del dicembre 2016, in cui si era verificato il distacco di un pezzo di soffitto in una stanza del secondo piano, aveva fatto emergere che si trattava di un problema diffuso – spiega Zanotto-. Da qui, appena insediati, abbiamo deciso di avviare un vero e proprio risanamento di tutto il complesso, compreso l’archivio sotterraneo. Al front office arrivano una media di 400 cittadini al giorno, abbiamo approfittato dei lavori per renderlo anche più confortevole e accogliente».

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