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A San Zeno il saluto al 2022 degli alpini veronesi: il vescovo Pompili celebra la messa di Natale

La nota dell'Ana: «Assente per la prima volta da circa un decennio il gonfalone della città di Verona». Il presidente Bertagnoli: «Momento molto difficile, ma qui abbiamo riunito una grandissima forza di pace e di servizio»

La Basilica di San Zeno ha ospitato questa mattina la tradizionale messa di Natale delle Penne Nere veronesi. La celebrazione, in una Basilica gremita di alpini, è stata presieduta dal vescovo monsignor Domenico Pompili e officiata anche dal cappellano sezionale don Rino Massella. «È bello poter concludere il nostro anno associativo all’interno di questa meravigliosa Basilica. Qui sono presenti tantissime facce della poliedrica grande Associazione alpini. Siamo tutti insieme per dire grazie e proseguire il nostro impegno a favore della collettività anche nell’anno che verrà», è intervenuto il presidente dell’Ana Verona Luciano Bertagnoli. «È un momento molto difficile, ma qui abbiamo riunito una grandissima forza di pace e di servizio. Abbiamo al nostro fianco i sindaci che ci aiutano ad essere promotori di questo impegno verso gli altri. La nostra sfida anche nel prossimo anno sarà continuare a volare alto sopra l’indifferenza della società: uniti ce la faremo ancora una volta», ha aggiunto Bertagnoli prima di lasciare la parola al vicepresidente Maurizio Trevisan per la lettura della Preghiera dell’Alpino.

Ana Verona - Messa di Natale alla Basilica di San Zeno - 18 dicembre 2022

Durante l’omelia, il vescovo Pompili ha invece focalizzato l’attenzione sulla figura del padre e dunque su Giuseppe: «L’amore di Giuseppe, che accoglie e cresce con amore un figlio non biologicamente suo, stupisce. È un amore tanto intenso quanto libero. E ci stupisce ancora di più in questo periodo di amori malati, amori immaturi che si identificano nel possesso dell’altra persona», ha spiegato il vescovo concludendo, a una platea formata da centinaia di padri, «nella società umana, a differenza dei mammiferi, il maschio declina la sua umanità accettando di misurarsi con la fragilità del suo piccolo. Un padre è meglio di cento insegnanti».

La messa è stata animata dai brani magistralmente intonati dal coro Ana "Amici Baita Lugagnano". La celebrazione della messa è stata preceduta e seguita dal corteo alpino che ha sfilato lungo la piazza. Proprio in merito alla sfilata, la nota dell'Ana Verona sottolinea: «Assente per la prima volta da quando le varie anime dell’Ana Verona chiudono l’anno associativo nella Basilica, circa un decennio, il gonfalone della città di Verona che dunque non ha aperto il corteo, orfano anche di una rappresentanza ufficiale dell’amministrazione. A testimoniare la vicinanza all’associazione, - evidenzia sempre la nota dell'Ana - presenti comunque circa 25 sindaci e numerosi rapresentanti delle amministrazioni comunali della provincia con la fascia tricolore al petto, alcuni consiglieri comunali di Verona e della Regione Veneto, onorevoli e deputati veronesi. E ancora, istituzioni militari tra cui il tenente colonello del Comfoter Filippo Angelucci. Sono entrati a decine e decine, uno dopo l’altro, fino a riempire le navate della Basilica anche i gagliardetti dei gruppi veronesi insieme a una numerosa rappresentanza dell’Unità Sezionale di Protezione Civile della Sezione Alpini di Verona».

Al termine delle celebrazioni, la festa si è spostata in piazza San Zeno per lo scambio di auguri e un caldo ristoro a base di minestrone, vin brulè e una zuccherata fetta della Pandora dell’Alpino, il dolce natalizio con cui le penne nere veronesi raccolgono fondi a favore dei progetti di solidarietà che l'Ana Verona porta avanti. Tra questi c’è la sistemazione della chiesetta di Costabella, sul crinale del Monte Baldo. Distrutta nel 2019 dalla tempesta Vaja, i cui venti hanno quasi raso al suolo la chiesetta alpina, è ora in fase di ricostruzione proprio grazie al progetto dell'Ana Verona. La Pandora è ancora acquistabile nelle baite alpine in città e in provincia.

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