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Nuovo progetto a Verona per aiutare le neomamme ad uscire dalla solitudine

“Il cerchio delle mamme” è l'iniziativa promossa in 3° Circoscrizione per accompagnare le nuove madri nel percorso post parto. Sono previsti una serie di incontri in Borgo Milano e a San Massimo

Obiettivo di “Il cerchio delle mamme” è aiutare le neomamme del territorio della 3° Circoscrizione ad uscire dalla solitudine. Le azioni di progetto sono volte ad accompagnare le neomamme nel periodo del post-parto, aiutarle a trovare informazioni e punti di riferimento, accompagnarle nel creare relazioni con altre donne nello stesso momento della vita e che vivono nel loro stesso territorio. Gli incontri, quindi, sono aperti a tutte le mamme con bambini entro il primo anno di vita.

L’accompagnamento e il sostegno in questo cruciale momento da parte di figure professionali permettono ai nuovi genitori di trovare ascolto e rispetto, e rappresentano un’azione concreta di contrasto alla denatalità. Allo stesso tempo la maternità è un’esperienza che va non solo sostenuta ma anche condivisa, e il passaggio di saperi e competenze da una madre all’altra può e deve rappresentare una risorsa per l’intera comunità.

Gli incontri saranno condotti da un’operatrice della nascita Melograno per i primi 6 mesi. Successivamente l’operatrice parteciperà al cerchio una volta al mese, e le mamme saranno accompagnate a ritrovarsi in maniera autogestita, con il coordinamento volontario di una o più di loro. Il ruolo delle mamme volontarie non si sostituisce a quello delle figure professionali competenti, ma lo arricchisce con la relazione amicale e la comprensione data dal trovarsi o essersi trovate nella medesima situazione. Per sostenere queste mamme volontarie (o altre donne che saranno interessate a diventare una risorsa per le altre mamme e per la comunità) verrà proposto dopo la metà del progetto un percorso formativo e di accompagnamento, con la formazione in allattamento (modello OMS/Unicef), incontri con una psicologa perinatale e supervisioni periodiche. L’obiettivo è fornire alle mamme volontarie le informazioni e competenze di base per poter essere utili al proprio gruppo e ad altre neomamme.

Gli incontri si terranno nello Steps Point in casetta Maritati, per il quartiere di Borgo Milano, ogni mercoledì dalle 10 alle 12; invece nel quartiere di San Massimo gli incontri saranno all’interno delle scuole Romagnoli ogni giovedì dalle 10 alle 12. Per iscriversi basta mandare una mail a cerchiomammesteps@gmail.com. Quando il tempo lo consentirà gli incontri potranno tenersi all’aperto, nel giardino di Casetta Maritati o nel parco giochi La Fratellanza o Maggiolino.

Per le mamme che si trovassero in situazione di particolare fragilità (individuate anche in collaborazione con la rete Aribandus-Consultorio territoriale-CST3 sul tema della vulnerabilità perinatale) potranno essere complessivamente realizzate oltre 25 visite domiciliari nel puerperio. Queste mamme verranno poi invitate ad unirsi ai gruppi in essere, nati grazie al progetto o già presenti sul territorio (servizi pubblici e privati) o, se ci sarà la possibilità e la disponibilità, potranno essere affiancate ad una mamma volontaria.

«Quello della solitudine nel puerperio – ha spiegato Isabella Sciarretta, presidente de Il Melograno - è un fenomeno socialmente poco conosciuto e accettato. Il famoso proverbio recita “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”, ma questo villaggio al giorno d’oggi non è più presente per molte famiglie, e molte madri, al rientro dall’ospedale, si ritrovano sole. Spesso la famiglia d’origine è lontana, il partner deve rientrare subito al lavoro, il tessuto sociale non è strutturato sulla vicinanza e il mutuo-aiuto, bensì sull’isolamento e l’autoregolazione».

Afferma la vicepresidente della terza circoscrizione Sara Ottolini: «Questi incontri sono una risposta concreta al contrasto alla solitudine delle neomamme e un’occasione preziosa per le donne che parteciperanno per costruirsi una rete di supporto fondamentale nei primi anni di vita dei propri figli. Essere madri è un lavoro di cura a tempo pieno quindi è necessario che, anche come comunità, ci prendiamo cura delle mamme e dei loro piccoli per permettere loro di vivere un periodo così delicato della loro vita nel modo migliore possibile in ottica preventiva per la vita dei singoli e di tutta la famiglia. Trovo inoltre che sia lungimirante l’idea di accompagnare il gruppo all’autogestione in modo da rendere sostenibile l’iniziativa per lungo tempo finché le donne del gruppo avranno il desiderio di continuare, senza limiti di budget».

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