Ripulito Vallo Cangrande, in due giornate quattro tonnellate di rifiuti
L'area demaniale è stata liberata dall'immondizia accumulata. All'opera semplici cittadini e volontari di Legambiente, Cittadinanzattiva e Comitato per il Verde, con il supporto di Amia
In una zona demaniale, un sentiero stretto e impervio a ridosso delle mura di Verona, nel Vallo Cangrande, era interamente ricoperto da immondizia e rifiuti di vario genere, come vecchi contenitori di plastica, brandelli di vestiti e carta. È questo ciò che questa mattina, 4 febbraio, per la seconda volta si è presentato davanti ai volontari di Legambiente, Cittadinanzattiva e Comitato per il Verde, i quali si sono messi all’opera per liberare l’area.
Le operazioni, iniziate alle 9, hanno visto la partecipazione di una quarantina di volontari e residenti della zona e la collaborazione di Amia, intervenuta con tre operatori, un mezzo compattatore e un furgone 4x4 grazie al quale è stato possibile raggiungere il punto di accumulo per stipare i sacchi di immondizia fatti dai volontari e portarli meccanicamente a valle.
A fine giornata, i chili di immondizia raccolta sono stati 2.604: oltre due tonnellate e mezzo cui si aggiunge la tonnellata e mezza raccolta durante la prima giornata di pulizia che si è svolta due settimane fa. Ma il lavoro ora è quasi del tutto compiuto.
All’origine dell’accumulo abnorme di rifiuti, che si protrae presumibilmente da oltre tre anni e che in più episodi è stato anche bruciato in piccoli roghi, ci sarebbero una o più persone accumulatrici seriali di oggetti e rifiuti. Un fronte questo su cui sono allertati anche i servizi sociali.
«Tutto è partito grazie alla segnalazione di alcuni cittadini - ha commentato il presidente di Amia Roberto Bechis (nel video) - Ci troviamo in una zona demaniale e dunque non coperta dai servizi e dai controlli territoriali dell’Amia. È chiaro però che siamo volentieri a disposizione e in prima linea con i volontari e le associazioni per sanare quanto prima la situazione e restituire alla natura questa porzione di bosco urbano».
L’anomalo accumulo di sacchi in un’area nascosta, piuttosto impervia e fuori i sentieri battuti, era stato oggetto di un sopralluogo il mese scorso al quale avevano partecipato, oltre all’ispettore di zona di Amia, il direttore Ennio Cozzolotto e il membro del cda di Amia Francesco Premi. Uno step indispensabile, volto ad accertare che tra i rifiuti accumulati non ci fosse materiale pericoloso.