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Hellas, il disastro è completo: retrocessione ad un passo e il Chievo trema

I gialloblu giocano un'altra brutta partita davanti al proprio pubblico e vengono battuti per 3-1 dalla Spal, che si allontana in classifica e spedisce in zona retrocessione anche il club della diga

Doveva essere l'ultima spiaggia per poter sperare nel miracolo e invece l'Hellas Verona trova un'altra sconfitta davanti al proprio pubblico, questa volta per mano della Spal, che s'impone in rimonta per 3-1 e condanna virtualmente i padroni di casa, mettendo nei guai anche il Chievo

Rispetto alla partita di Genova, Pecchia ha stravolto nuovamente la sua formazione schierando un centrocampo con Valoti e Romulo ai lati di Calvano, mentre al centro dell'attacco è tornato Petkovic. L'avvio di gara, iniziata su ritmi alti, è sembrato dare ragione al tecnico scaligero, con lo stesso Petkovic che è andato vicino al gol al 3' dopo essere stato servito da Cerci in area. Privo di palleggiatori e registi in mezzo al campo, il Verona si è più che altro affidato a ripartenze veloci e recupero palla, mentre la squadra di Semplici si è trovata in difficoltà nel trovare gli spazi per attaccare. Il buon inizio degli scaligeri è stato premiato al 13', quando Petkovic ha premiato l'inserimento di Valoti con un assist al bacio, trasformato in rete dal centrocampista. Sornione, il Verona ha proseguito quindi con la propria tattica, lasciando palleggiare i tre difensori centrali ospiti e occupando gli spazi per poi andare in velocità, con gli avversari che hanno trovato solamente un colpo di testa di Floccari al 18', completamente fuori bersaglio, a cui ha risposto un tiro dal limite di Romulo un minuto dopo, parato senza problemi da Gomis. 
Questo tipo di gestione della partia però ha portato l'Hellas ad abbassarsi troppo, con la Spal che ha guadagnato campo e soffocato gran parte delle ripartenze scaligere. La prima vera occasione per gli ospiti è arrivata comunque al 35', con un'incornata da posizione defilata di Mattiello messa in corner, a cui ha risposto quella troppo debole di Cerci, arrivata al 45' su un bel traversone di Calvano. 
La frittata per i gialloblu è arrivata però negli ultimi istanti della prima frazione, con Fares che ha insaccato nella propria porta un traversone di Costa, dopo essere stato tratto in inganno dal tentativo di respinta di Vukovic. 

Una doccia fredda arrivata poco prima del rientro negli spogliatoi, che si è fatta sentire anche ad inizio ripresa. Fin da subito infatti gli ospiti si sono mostrati più propositivi, sfiorando il gol al 47' con Mattiello, sul quale ha salvato Nicolas, e al 51' con una girata di Grassi che dall'interno dell'area è solo andata vicino alla porta scaligera. La reazione del Verona è tutta in una splendida azione personale di Fares, che al 52' è arrivato fino nell'area avversaria, ma al momento di lasciare la sfera ad un Cerci meglio posizionato, lo ha invece ostacolato, vanificando tutta la sua corsa. 
Con la sua squadra in affanno, Pecchia allora ha provato a darle vivacità inserendo Verde, dopo che Fossati aveva sostituito l'acciaccato Valoti, ma al 71' la spizzata su corner di Vicari ha trovato la deviazione volante di Felipe, che ha firmato la rete del sorpasso. Dalla panchina allora si è alzato Lee per Calvano, una mossa della disperazione che non ha portato i frutti sperati: il possesso palla dell'Hellas infatti è rimasto sterile, con la squadra che neppure questa volta è riuscita a tirare fuori il carattere. Così sono stati gli ospiti a sfiorare il gol nel finale, due volte con Antenucci e una con Paloschi, mentre le speranze gialloblu sono sfumate in un controllo non riuscito di Romulo in area. Al 93' poi ci ha pensato Kurtic a mettere la parola fine al match e anche alla rincorsa salvezza dei padroni di casa. 

LA CRONACA E IL TABELLINO

È durato circa 15 minuti il Verona, troppo poco per strappare il bottino pieno, anche ad una formazione non irresistibile come quella di Ferrara. Ancora una volta è venuto a mancare soprattutto il carattere in questa squadra, che troppo si abbassa se passa in vantaggio e mai reagisce se subisce gol: difetti pesanti che si porta dietro dall'inizio della stagione. Anche oggi poi si è fatta sentire la mancanza di una punta vera, che "veda" la porta, oltre ad una maggiore dinamicità e tecnica al centrocampo, svenduti in uno scellerato mercato di gennaio difeso fino allo stremo da Fusco e Pecchia.
Per il ritorno in Serie B ora manca solo la certezza matematica, che probabilmente arriverà sabato prossimo con il Milan, con la società che può iniziare a pianificare la prossima stagione, cominciando con il porsi delle domande sulle scelte sbagliate di questo fallimentare campionato. 

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