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Faraoni illude l'Hellas e Cutrone lo riprende a recupero oramai scaduto

La rete del laterale ha suggellato l'ottimo primo tempo della formazione di Juric, che nella ripresa è stata costretta ad arginare la foga della Fiorentina. Al 96' però l'ex Milan è stato bravo a sfruttare uno splendido assist di Chiesa

Si è conclusa con un pareggio per 1-1 arrivato negli ultimi istanti di gioco la sfida dell'Artemio Franchi tra Fiorentina ed Hellas Verona, valida per la trentaduesima giornata di Serie A. 

Rispetto alla partita contro l'Inter, Juric ha cambiato solo la punta centrale, inserendo Di Carmine al posto di Stepinski, mentre Iachini, un po' a sorpresa, ha mandato in campo Sottil e Kouamé con Ribery, lasciando in panchina Chiesa, Cutrone e Vlaovic. A partire con il giusto piede sono stati gli ospiti, che come al solito hanno lasciato da parte la timidezza per provare subito ad imporre il proprio gioco. Più attendista la formazione di casa, che non è riuscita a mettere fin dall'inizio sul terreno di gioco la giusta convinzione per contrastare il fraseggio gialloblu. 
Con Dimarco laterale e Lazovic sulla trequarti, la catena di sinistra ha dato comunque a Juric quella pericolosità tipica di quando è l'ala serba a giocare a tutta fascia, mentre dall'altra parte un Faraoni ispirato ha mostrato tutte le sue qualità anche in fase realizzativa, quando al 18' Amrabat ha scucchiato un pallone in area premiando il suo inserimento e lui ha insaccato al volo con una mezza girata che non ha dato scampo a Dragowski. In difficoltà anche sui tagli di Pessina, che ha dato pochissimi riferimenti riuscendo a gestire diversi palloni, la Viola è andata spesso in affanno sui cambi marcatura, ma l'Hellas non è riuscito ad approfittarne per mettere a segno il secondo colpo. A dare le maggiori preoccupazioni per la retroguardia scaligera nei primi 45 minuti è stato Frank Ribery, che ha provato ad accendere la luce per i suoi, che sono riusciti ad andare al tiro con Kouamé e Castrovilli al 35' e 36', ma in entrambi i casi la sfera è terminata sopra la traversa.
Nonostante il bel fraseggio, neanche i gialloblu non sono più riusciti ad impegnare direttamente il portiere avversario, che al 46' ha bloccato la deviazione del suo compagno di squadra Pulgar, che all'ultimo ha anticipato Amrabat pronto ad appoggiarla in rete da comoda posizione. 

Diversa la ripresa, fin dalle prime battute. Con Chiesa al posto di Sottil e Cutrone per Ribery, la Fiorentina è partita subito con una maggiore aggressività, pressando con un baricentro più alto e cercando di negare anche le alternative ai portatori di palla scaligeri, che hanno faticato molto più di prima a far circolare la sfera. Le sgroppate sulla sinistra di Dalbert hanno iniziato a farsi sentire e i suoi traversoni ha spesso imbeccato i compagni in area, che però di testa non sono riusciti a chiamare Silvestri all'intervento, mentre il Verona ha cercato in più di un'occasione di scavalcare la linea difensiva come in occasione della rete di Faraoni, sbagliando però questa volta la misura dei servizi. Al 58' Juric ha mandato forze fresche sul terreno di gioco, con Zaccagni per Pessina e Verre per Lazovic, ma sono rimaste alcune difficoltà in fase di palleggio, dovute anche alla stanchezza che ha iniziato a farsi sentire, così la Viola ha cercato di chiudere gli ospiti nella propria area, smarrendosi però negli ultimi 30 metri. Al 68' il cross di Lirola ha visto Silvestri usicre a vuoto, ma Cutrone ha visto la sfera comparirgli davanti solo all'ultimo e di testa non ha inquadrato la porta. Un minuto dopo Adjapong ha rilevato uno sfinito Dimarco e Stepinski ha dato il cambio al generoso Di Carmine: il Verona allora ha continuato a tessere la propria tela sfruttando anche le fasce, ma peccando ancora in lucidità.
Poche le occasioni nitide anche nella ripresa, nonostante la grande lotta per il predominio sul campo e al 78' anche Kumbulla ha dovuto lasciare il terreno di gioco ad Empereur per un acciaccio, mentre un minuto dopo Zaccagni si è fatto rimontare in area da Milenkovic, dopo essere stato ben servito da Veloso. 
Iachini allora ha provato a giocarsi tutte le sue carte mandando in campo Vlaovic per Lirola all'81', ma quattro minuti dopo è stato Veloso a spaventare Dragowski, con un sinistro che ha trovato l'esterno della rete solo a causa di una deviazione. Poco dopo il regista portoghese ha premiato l'inserimento di Adjapong, che però ha colpito malissimo sull'uscita di Dragowski, mentre dall'altra parte Castrovilli ha seminato il panico in area con un paio di giocate d'alta scuola, ma il suo destro non ha trovato nè la porta, nè la deviazione di Kouamé. Ancora Adjapong in contropiede al 93' ha fallito una ghiotta occasione e poco dopo Kouamé ha costretto Silvestri all'unica bella parata della sua partita con un tiro da fuori. Quando oramai tutto sembrava chiuso e con le due squadre con il fiato corto, un illuminante assist di Chiesa ha trovato il movimento e il tocco decisivo di Cutrone, che ha inchiodato gli scaligeri sul pareggio. 

È un risultato che brucia per l'Hellas Verona, che proprio quando accarezzava il pensiero di tornare alla vittoria, ha visto il tutto vanificarsi all'ultimo secondo, come già era accaduto con il Sassuolo. Alla formazione di Juric questa volta è mancato un pizzico di cattiveria negli ultimi metri, per concretizzare la grande mole di gioco del primo tempo e gli spunti in contropiede della ripresa. 
I gialloblu ora sono chiamati ad un'altra difficile sfida, quella di mercoledì sera sul terreno di gioco della Roma. 

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