rotate-mobile
Calcio

Ira Hellas per la gomitata di Bastoni a Duda: «È impossibile che non sia stato visto al VAR»

Il gravissimo errore della terna arbitrale che ha condizionato la partita di San Siro contro l'Inter, ha portato alle proteste della società scaligera per bocca del direttore sportivo Sean Sogliano. Polemiche anche per l'esultanza di Dimarco dopo l'errore dal dischetto di Henry

«In questo momento sono rammaricato e molto deluso. Non fa parte del mio carattere e non fa parte della storia di questa società parlare di arbitraggio. Non voglio fare moralismi però oggi siamo venuti a Milano, abbiamo fatto una grande partita contro una grande squadra che molto probabilmente vincerà lo scudetto, e abbiamo subito una enorme mancanza di rispetto nei confronti di una società che vuol lottare fino alla fine. L'episodio della gomitata di Bastoni a Duda in occasione del secondo gol dell'Inter è impossibile che non sia stato visto in una sala VAR dove ci sono dei tecnici preparati, che ripeto non possono non aver visto che il gol era da annullare».
Sono queste le parole del direttore sportivo dell'Hellas Verona Sean Sogliano, dopo la sconfitta rimediata a San Siro contro l'Inter nel primo pomeriggio di sabato. Una partita macchiata dal clamoroso errore firmato dall'arbitro Fabbri e dall'addetto al VAR Nasca, che incomprensibilmente non hanno sanzionato la gomitata di Bastoni a Duda in area scaligera, che vizia l'inizio dell'azione che ha portato al raddoppio dei nerazzurri firmato da Frattesi. Un episodio che ha inevitabilmente condizionato la partita e dato il là a numerose polemiche, anche sui social, animando ulteriormente la discussione attorno al Video Assistant Referee e al suo utilizzo. Sulla stampa nazionale viene sottolineato che lo stesso Nasca risulta essere "recidivo", dal momento che in questo campionato non è il primo errore commesso al video: fatto che avrebbe trovato grande insoddisfazione anche nel designatore Rocchi, che avrebbe deciso di "retrocedere" Nasca nella serie cadetta. 
Magra consolazione per L'Hellas, che si è visto defraudato di un possibile punto in classifica, mentre la capolista ha potuto allungare il passo sulle dirette concorrenti.

«Non è possibile che non abbiano avvisato l'arbitro dell'episodio, il quale poteva anche non aver visto quanto successo in campo, anche se secondo me poteva comunque vederlo - ha proseguito Sogliano -. Tutti noi abbiamo voluto e pensato che il calcio potesse migliorare inserendo l'utilizzo del VAR, ed è impossibile che questo gol non sia stato annullato. Questa è una forte mancanza di rispetto da parte di professionisti qualificati. Oggi sono davvero deluso.
Gli errori li facciamo tutti: giocatori, allenatori, arbitri, direttori, tutti e sono sempre in buona fede, ma quello che è successo oggi non è un errore. È una grave mancanza di rispetto verso una società, una città e una tifoseria.
Non è concepibile non intervenire e annullare il gol per questo episodio evidente di gomitata a palla lontana subita dal nostro giocatore. Abbiamo subito un gol palesemente irregolare.
Sono deluso e amareggiato. Non ho mai fatto un’intervista in vita mia per parlare di VAR, ma oggi è stata una cosa vergognosa».

Rigore, esultanza, minacce

Ad agitare gli animi in casa scaligera ci ha pensato anche l'ex Dimarco che, dopo il rigore sbagliato da Henry a recupero oramai scaduto, insieme ad Acerbi ha esultato in faccia allo stesso attaccante che aveva appena colto il palo. Gesto che certamente non brilla per sportività e che ha portato a critiche nei confronti del laterale nerazzurro, il quale sui social ha spiegato così il suo gesto: «Ho esultato? Sì ho esultato e anche tanto. Senza insultare nessuno, senza gesti maleducati, ho gioito tanto per la vittoria, per lo 'spavento' e per il pericolo scampato. È sport ed è bello anche per questo. Purtroppo è anche severo e crudele nei confronti di chi sta dall’altra parte. E mi spiace se tutta questa gioia mi sia esplosa istintivamente davanti a Henry che aveva appena sbagliato il rigore e io abbia esultato davanti a lui. Di pancia, sono sincero. Qualcuno dirà che non è una cosa bellissima e probabilmente ha ragione, ma non volevo offendere nessuno tanto è vero che al fischio finale, ancora prima di festeggiare coi miei compagni, sono andato ad abbracciarlo. E la stessa cosa ho fatto negli spogliatoi dopo la partita con i miei ex compagni. Perché questo è lo sport. Si vince, si perde, si esulta, si piange e alla fine ci si abbraccia. Ai moralisti dico: criticatemi pure ma guardate tutto quello che accade in campo non solo quello che vi fa comodo, grazie. Ciao grandi». 

Bersagliato sui social anche il tiratore del penalty sbagliato, Thomas Henry, al quale sono stati rivolte parole pesanti dai soliti incivili per il suo errore: «A tutte le persone che pensano di conoscere il calcio meglio di chiunque altro e che insultano la mia famiglia augurandole la morte, spero che possiate trovare pace un giorno nella vostra piccola vita. Gli errori fanno parte dello sport e quindi continuerò a lavorare per essere migliore di prima. Un giorno vinci, un giorno perdi, un giorno segni, un giorno sbagli, questa è la mia vita da calciatore e sono orgoglioso di aver potuto segnare il mio secondo gol in carriera in questo stadio di San Siro dopo una rottura dei legamenti e dopo aver iniziato a giocare a calcio all’età di 15 anni nell’ultima divisione francese. Quello che non ti uccide ti rende più forte. Sempre a testa alta, sempre davanti, sempre più alto». 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ira Hellas per la gomitata di Bastoni a Duda: «È impossibile che non sia stato visto al VAR»

VeronaSera è in caricamento