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Clivense, Pellissier lancia la campagna di crowdfunding "Prendi Quota"

Partita la raccolta fondi della nuova realtà scaligera: sul sito ufficiale della società si può sottoscrivere la propria adesione al progetto. Già superato l'obiettivo minimo dichiarato di 150.000 euro

Come annunciato da tempo, e promesso dalla stessa società, la Clivense ha aperto ufficialmente la campagna di equity crowdfunding per dare la possibilità a tutti coloro che credono nel progetto aziendale e sportivo di diventare soci.

La raccolta fondi sarà aperta al pubblico per 8 settimane a partire da oggi, 27 aprile 2022, e sarà disponibile su BacktoWork, la piattaforma partecipata da Intesa Sanpaolo raggiungibile da tutti i canali digitali del Club.

Per questo progetto di lancio la nuova realtà scaligera, nata dalle ceneri del Chievo, si è affidata a Phoenix Capital, polo di consulenza finanziaria e manageriale e di servizi IT con sedi a Verona, Milano, Roma e Lussemburgo. È stato ideato un ambizioso piano pluriennale che si prefigge di far rientrare la società nelle prime 20 in Italia per la fine della decade 2021-2029, con l'approdo in Serie C tra due anni e in B nei prossimi cinque, entro il 2027. Si tratta, di fatto, della prima società di calcio italiana a proporre nativamente al pubblico nazionale e internazionale l'ingresso nel proprio capitale.

«Questo progetto» spiega il fondatore Sergio Pellissier, «è il tentativo concreto di partecipare al rinnovamento del calcio italiano tanto richiesto. La nostra società parte da principi sani, e vuole essere un esempio di trasparenza, coerenza e divertimento. In molti affermano che il calcio deve essere riformato: questo è un modo per dare al calcio apertura, inclusività, e soprattutto un nuovo modello di business. Come ho sempre detto la FC Clivense non deve essere la società di Sergio Pellissier ed Enzo Zanin, ma di tutti i tifosi e di tutti coloro che credono in questo progetto. Quando la gente verrà allo stadio a vedere le partite potrà dire davvero: questa è la mia squadra».

«Noi siamo diversi» aggiunge l'altro fondatore Enzo Zanin. «Ciò non significa migliori, ma abbiamo l’ambizione di crescere e far crescere un Club che prima di tutto deve essere un’azienda con princìpi e valori inattaccabili. Il nostro è un progetto impegnativo ed entusiasmante allo stesso tempo che mette Verona al centro di una nuova idea di calcio a livello nazionale ed internazionale. Nella mia carriera ho già vissuto una scalata dal calcio dilettante alle categorie professioniste: oggi non è la stessa ambizione. Noi vogliamo portare una nuova idea di calcio che possa essere trasversale su qualsiasi categoria».

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