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Arte, musica e solidarietà tra le tante attività della Hoka Verona Marathon

I partecipanti dopo la gara potranno visitare gratuitamente i musei civici del capoluogo. E durante la manifestazione saranno allestiti punti musicali

Dalla solidarietà all’arte, dalla musica al coinvolgimento di atleti della Comunità di San Patrignano. Sono tantissime le attività in seno alla 21esima Hoka Verona Marathon, evento organizzato da Veronamarathon per domenica 20 novembre. Una maratona a cui sono state affiancate l'ottava Zero Wind Cangrande Half Marathon e la Avesani Last 10 km competitiva e non competitiva.

Nella storia degli eventi organizzati da Veronamarathon c'è sempre stata attenzione nei confronti dei più deboli con sviluppo di diversi progetti solidali. Con il supporto de La Diagonale Challenge, la manifestazione di quest’anno si è impegnata nella raccolta fondi a favore di RoadRunnerHeart, associazione no profit nata dall’impegno di Daniele Bonacini, ingegnere meccanico amputato ad una gamba in seguito ad un incidente stradale. L’obiettivo è l’acquisto di almeno due protesi, e potrà essere raggiunto attraverso le libere donazioni che potranno avvenire durante l'iscrizione attraverso il portale Enternow o tramite Iban presente sul sito di Roadrunnerheart indicando nella causale Verona Marathon.
E un'altra iniziativa solidale sta nella presenza in gara di atleti provenienti dalla Comunità di San Patrignano ed ha l'obiettivo di trasformare questa esperienza in un punto di partenza per una nuova vita dopo tante difficoltà.

Inoltre, in accordo con il Comune di Verona, domenica 20 dopo la manifestazione, esibendo il pettorale di gara, tutti i partecipanti potranno accedere in forma gratuita a diversi monumenti e musei civici tra i quali l'Arena, Museo di Castelvecchio, Casa e Tomba di Giulietta e Museo Maffeiano.
E durante l’evento, Verona si riempirà di musica, un incitamento prezioso per tutti i runner e un’occasione per diffondere allegria per le strade della città. A coordinare il progetto sul piano artistico e musicale è Maria Teresa De Pierro, fondatrice e presidente di Istinti Artistici e conosciuta da cantautrice anche come Merysse. Ci saranno band, formazioni in acustico e dj che animeranno il cuore della città nei punti più importanti.

E un'altra attività collaterale alla maratona è rappresentanta dalla Health Coaching Academy (Hca), esperienza nata sei anni fa da una business unit dell'azienda Fipes Group. Hca ha da sempre la mission di far comprendere agli individui quanto sia importante il concetto di salute e di consapevolezza della stessa. Lo scopo dell'accademia è quello di sviluppare il potenziale, le performance e migliorare il benessere psico-fisico-emozionale delle persone per guidarle e sostenerle nel comprendere e realizzare, in modo autonomo e consapevole, il loro progetto di vita personale e professionale, affinché si possa divenire individui appagati. Hca ha rinnovato la partecipazione, iniziata lo scorso anno, alla Hoka Verona Marathon con oltre 40 partecipanti.

Sara Vargetto

Infine, Verona Marathon mette a supporto degli atleti anche i "Volontari del sorriso", i pacer del gruppo Gli Originali. Sono runner come tanti ma con quella generosità che li spinge a condividere la fatica in allegria, con un solo grande obiettivo, raggiungere il traguardo in un tempo prefissato mantenendo un passo costante con una coda di runner entusiasti. Canotta gialla e “penna” rossa, saranno più di 50 i pacer in pista.
Per gli atleti iscritti alla mezza maratona sono disponibili con intervalli di 5 minuti dopo un'ora e mezza. Ed è ricchissimo anche il gruppo di canotte gialle impegnate nella Hoka Verona Marathon, con intervalli di 10 minuti dopo le 3 ore.
Tra i pacer ci sarà una coppia speciale: papà Paolo Vargetto con sua figlia Sara, un’adolescente come tante, ma con una verve straordinaria per quella incontenibile voglia di vivere che sprigiona da tutti i pori. Sara è affetta da artrite idiopatica giovanile, una malattia infiammatoria che comporta degenerazione delle articolazioni e che compare in età precoce, alternando fasi di recrudescenza e di remissione, e che la obbliga ad utilizzare in parte una carrozzina. La vita di Sara si svolge sul piano della normalità, quella di un’adolescente che va a scuola, fa sport ed esce con gli amici, ma anche in una sfera speciale, fatta della lotta contro la malattia, a suon di allenamenti tra palestra, nuoto, pallacanestro e, da un po’ di tempo, corsa. Proprio la corsa è una passione che condivide con il padre Paolo con il quale è in piena sintonia tanto da fare insieme i pacer della Zero Wind Cangrande Half Marathon.

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