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Salute

L'influenza miete due vittime nel Vicentino. La Regione chiarisce: «Non chiamatela "suina"»

«Questo ceppo influenzale è contenuto nel vaccino, disponibile per i soggetti a rischio e per tutte le categorie indicate dal ministero», spiegano dalla Direzione Prevenzione e sottolineano che «si tratta del virus influenzale che circola in modo diffuso in tutte le stagioni influenzali dal 2009»

Due persone in tre giorni sono decedute a Vicenza a causa della sindrome influenzale che ha colpito moltissimi italiani nelle ultime settimane. Un primo paziente, un 55enne, era morto nella giornata di domenica 7 gennaio, mentre lunedì è morto un paziente di 47 anni, che da giorni era un condizioni disperate.
Chiamata anche "influenza suina", vede altri pazienti ricoverati in terapia intensiva per complicazioni come la polmonite interstiziale, al punto che l'Asl di Vicenza ha lanciato un appello a vaccinarsi quanto prima con il vaccino antinfluenzale. 

Nella serata di martedì invece la Direzione Prevenzione della Regione Veneto, guidata dalla dottoressa Francesca Russo, ha diffuso una nota per chiarire che la definzione "suina" è impropria per questa sindrome influenzale, erroneamente accomunata alla variante V dell'H1N1 (la vera e propria suina): «L’influenza di questa stagione è caratterizzata dalla circolazione del virus H1N1 pdm09 (Pandemic disease Mexico 2009): si tratta del virus influenzale che circola in modo diffuso in tutte le stagioni influenzali dal 2009. Chiamarlo virus da "influenza suina" è un retaggio mediatico che fa pensare a un virus non stagionale».

Proseguono dalla Direzione Prevenzione: «Ogni anno i virus respiratori determinano un aumento dei ricoveri e della mortalità nel periodo di circolazione; allo stato attuale è in linea con le stagioni influenzali del periodo pre pandemico. Il recente report dell’Oms conferma infatti che la mortalità è sovrapponibile a quella precedente al periodo della pandemia Covid. Rimane in ogni caso importante la sorveglianza attraverso i medici di medicina generale e pediatri e la sorveglianza ospedaliera».

«Questo ceppo influenzale è contenuto nel vaccino, disponibile per i soggetti a rischio e per tutte le categorie indicate dal ministero: la vaccinazione è quindi assolutamente consigliata, anche ad un pubblico più ampio. Rimane importante l’uso di mascherine e strumenti di protezione individuale nel caso di contagio, e negli episodi più gravi un eventuale terapia tempestiva con antivirali soprattutto, nei soggetti con condizioni di rischio, ma solo dopo attenta valutazione medica». Chiariscono dalla Regione, dopodiché concludono: «Per esigenze di chiarezza è bene quindi rendere noto che non esiste, al momento, alcun nuovo caso di “influenza suina”, bensì contagi da virus H1N1, alla base della “normale” ondata influenzale che sta coinvolgendo ampie porzioni di popolazione».

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