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Aumento tetto al contante fino a 10 mila euro? Zaia: «Questo governo non considera "ladri" tutti quelli che vanno a fare la spesa»

Il governatore del Veneto non ha dubbi: «Gli evasori sono altri ed è bene iniziare a controllare la grande evasione». Dubbi dal Pd con Anna Maria Bigon: «Un lavoratore veronese dipendente su sei vive con un reddito annuo di appena 7.146 euro. Cosa si intende fare per la crisi economica e sociale?»

Pronti via, il più consistente dibattito politico nei giorni della nascita del governo Meloni si è scatenato intorno all'ipotesi che il nuovo esecutivo innalzi la soglia massima di spesa tramite denaro contante. Ad oggi il limite è fissato a 2 mila euro e, in queste ore, nel gran vociare del Bel Paese, la nuova soglia di cui si parla è di 10 mila euro. In realtà, per il momento, si può serenamente affermare che questa nuova soglia è una pura ipotesi di rinnovamento. La conferma è arrivata nelle scorse ore da parte del vicepresidente della Camera, esponente di Forza Italia, Giorgio Mulé, il quale intervenendo su La7 a "L'Aria che tira" ha fatto anzitutto notare che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle sue dichiarazioni programmatiche di governo non ha mai fatto menzione di tale tema. Ciò che la premier ha fatto, tuttavia, è stato in sede di replica al Senato affermare: «Confermo che metteremo mano al tetto del contante». 

Al momento, come detto, la soglia è di 2 mila euro, ma dovrebbe scendere a soli mille euro dall'1 gennaio 2023. Da dove spunta dunque la cifra dei 10 mila euro? Da una proposta di legge della Lega che, per l'appunto, propone tale innalzamento del limite. Lo ha ribadito lo stesso vicepresidente Giorgio Mulé: «Il tetto sul contante non è una priorità del governo e lo dimostra il fatto che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo discorso programmatico non ne ha fatto menzione. Successivamente, in sede di replica, ha semplicemente risposto alla sollecitazione di una richiesta giunta dall'opposizione sulla proposta di legge della Lega. Di tetto al contante se ne parlerà nella legge di stabilità per il 2023, al prossimo Consiglio dei ministri i temi principali saranno bollette, caro prezzi e inflazione».  

In Veneto, non a caso, è molto piaciuta l'idea di un innalzamento della soglia del contante al presidente della Regione Luca Zaia, esponente per l'appunto della Lega, il quale ha commentato così tale ipotesi: «Dimostra che questo governo ha un approccio diverso, che non considera "ladri" tutti quelli che vanno a fare la spesa». Zaia ha poi fatto leva sulla questione "turismo", sostenendo che a suo avviso «è difficile spiegare ai nostri ospiti stranieri che oltre una certa cifra non possono pagare in contanti, ci sono paesi che noi riteniamo civili e all'avanguardia, in cui hanno ancora l'abitudine di girare con due o tremila euro in contanti per far la spesa, venire in Italia comprarsi l'abito firmato, piuttosto che il lampadario o il vaso di Murano». Insomma, per Zaia non è con il tetto di spesa al contante che si controlla l'evasione fiscale ed anzi, dice sempre Zaia, «gli evasori sono altri ed è bene iniziare a controllare la grande evasione».

Sempre restando in Veneto, di parere decisamente diverso si è detta Anna Maria Bigon, consigliera regionale per il Partito Democratico: «Tornare ad innalzate il tetto del contante con cui si può pagare quintuplicandone la soglia massima, da 2 mila a 10 mila euro, è quanto di più lontano si possa immaginare in questo momento rispetto ai bisogni della popolazione stremata da rincari, precarietà e bassi salari».

La stessa Anna Maria Bigon ha quindi ricordato come, secondo i dati forniti lo scorso novembre da Cgil e Fondazione Di Vittorio «cinque milioni di italiani vivono con uno stipendio inferiore a 10 mila euro all’anno». E ancora, la stessa Bigon ha ribadito che «a livello provinciale veronese le elaborazioni Cgil indicavano che un lavoratore veronese dipendente su sei (1 su 5 se donna o giovane under 35) vive con un reddito annuo di appena 7.146 euro». Di qui la domanda retorica che la consigliera regionale del Veneto Anna Maria Bigon rivolge a chi sostiene la necessità di innalzare la soglia di spesa del contante: «Dovremmo dunque constatare che il nuovo governo dà la possibilità a questi lavoratori di convertire tutto il loro reddito annuo in contanti e di spenderlo tutto in una volta? Siamo seri! Che cosa si intende fare di concreto per affrontare la crisi economica e sociale?». 

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