Al Centro Civico Culturale di Zevio la mostra "Profumo di Callas"
Il Comune di Zevio dal 3 dicembre al 6 gennaio 2024 OSPITA nella sala del Centro Civico Culturale di Zevio la Mostra del Maestro Antonio Amodio PROFUMO DI CALLAS. Il maestro Antonio Amodio celebra il centenario della nascita di Maria Callas con la mostra ‘Profumo di Callas’: 15 opere inedite sulla figura privata della grande artista vissuta a Zevio, realizzate con la tempera grassa, tecnica quasi alchemica utilizzata dai grandi maestri del Rinascimento.
«La mostra ‘Profumo di Callas’ Nella mostra incontrerete Maria Callas, i suoi sguardi, i suoi occhi e le sue emozioni, perché l’artista ha voluto trasportare sulla tela la Maria Callas donna ed è lei che incontrerete. Ogni ritratto evocherà sentimenti diversi in ogni visitatore, perché sarà un dialogo fra le due anime: quella di Maria Callas e quella del fruitore. Il particolare di uno sguardo, della posizione delle mani del soggetto dipinto faranno risvegliare ricordi, suoni, immagini diverse in ogni persona che guarda. La stanza sarà invasa dal ‘profumo’ di questa donna che tutti noi conosciamo per la sua voce, ma questa volta potremo incontrare la sua anima. Antonio Amodio ha avuto molti riconoscimenti e premi, la sua arte è stata esposta in molte città e racconta così cosa lo ha portato a realizzare questa mostra: ‘La mostra ‘Profumo di Callas’ è il risultato dell'unione del mio amore per la lirica con la mia arte e mi permette di celebrare una delle voci femminili più penetranti che abbia mai sentito. In passato ho già affrontato la tematica della musica con la mostra all’Hotel Due Torri ‘Estasiante musica’: un omaggio alla Fondazione Arena di Verona nel suo centenario. Lo stesso Hotel ospitò la mostra ‘Vincerò’, dove si è celebrata la figura di Luciano Pavarotti, mostra patrocinata dalla Fondazione Luciano Pavarotti e curata dal Prof. Philippe Daverio. Ricordo con affetto che all’inaugurazione ci fu la meravigliosa partecipazione di Nicoletta Mantovani. Un ritratto che feci a Pavarotti è ora conservato nella Casa Museo Luciano Pavarotti di Modena. Estasiante musica e Pavarotti sono mostre dove ho ritratto grandi figure della lirica, farlo mi ha permesso di entrare nelle loro anime, che è l’obiettivo della mia ricerca artistica da sempre e che mi ha fatto esporre al Palazzo della Gran Guardia con una personale dal titolo: ‘Il segno dell'Anima'. Questo percorso di indagine sull’anima mi ha condotto a dare un volto ai 12 apostoli con la mostra multimediale e interattiva: ‘Lo sguardo degli apostoli’ composta da 12 dipinti. Questa esposizione è divenuta la prima parte di un progetto ideato con la Fondazione Verona Minor Hierusalem che venne integrata con 12 sculture lignee che ritraggono i volti degli apostoli. Dipinti e sculture vennero esposti presso il Museo Omero Tattile di Ancona e infine al Convento di San Francesco di Paola a Cosenza. La mostra è stata multimediale perché attraverso un qr code si potevano ascoltare dei testi scritti dal biblista Monsignor Signoretto che raccontavano gli eventi come lui ha immaginato li avrebbero raccontati gli apostoli e interattiva perché le sculture si potevano toccare, quindi anche i ciechi e gli ipovedenti hanno potuto fruire della mostra. La mostra è divenuta quindi anche inclusiva. Un’altra anima che amo ritrarre è quella della laguna di Venezia. Nel 2020 il Consiglio regionale Veneto mi inserì nella lista degli artisti contemporanei rappresentativi della realtà culturale internazionale e mi diede l’opportunità di esporre in una mostra personalepresso Palazzo Ferro Fini a Venezia dal titolo ‘Verso sera a Venezia’. La mostra era composta da dipinti della città lagunare e da una scultura lignea della quadriga, simbolo della storia e delle contaminazioni culturali di Venezia e venne presentata dal Prof. Philippe Daverio».
BIOGRAFIA - L’artista Antonio Amodio nasce a Verona nel 1972 e comincia la sua attività artistica a soli quattordici anni,
orientando i primi studi sulle nobili e difficili tecniche della scultura e del bassorilievo. Allievo di Giovanni Massagrande, dal quale apprende la tecnica dell'intaglio e affina l'arte dello scolpire su legno e su pietra. Affascinato dalla pittura inizia a studiare la figura attraverso un tratto lineare, semplice e pulito cercando attraverso la sintesi di rappresentare le innumerevoli sfaccettature dell'animo umano. Nello studio romano di Giacomo Manzù la sua arte acquisisce immediatezza e una libertà espressiva più forte e intensa che trova la sua forma nella fusione a cera persa. Nel 1995 dall'incontro con il pittore e scultore veneziano Saverio Barbaro nasce un rapporto di amicizia e collaborazione. Di sé dice: ‘Credo di essere sempre stato artista, non ricordo di avere mai desiderato essere qualcosa d’altro. Dipingo perché devo, è quello che ho sempre pensato e saputo’.
L’artista Antonio Amodio si muove nel mondo dell’arte con la massima sensibilità e attenzione ai valori civici, al punto da stipulare ‘Il codice etico’ redatto dall’avvocato Stefano Fiorentino.
Per ulteriori informazioni telefonare al numero: 3484205019